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The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 1

Regia di Bill Condon vedi scheda film

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La recensione su The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 1

di Immorale
2 stelle

Bella e Edward si sposano e partono in viaggio di nozze dove, finalmente, coroneranno il loro sogno d’amore. Ma Bella, inaspettatamente, rimane incinta quando è ancora umana…

 

Br(e)aking Dawn o “della gentilezza” e “del tedio”.

 

La gentilezza (mia) ha causato la scelta del DVD da Blockbuster, non avendo trovato null’altro di soddisfacente da vedere e ricordando il desiderio espresso dalla mia dolce metà di vedere il film, sfidando la faccia schifata del cassiere che sembrava dire “ma cosa stai facendo” mentre ammorbava acusticamente l’aria guardando compiaciuto “I soliti idioti” dallo schermo sospeso….Prima della visione, comunque, ho provveduto adeguatamente a decantare e declamare ai quattro venti domestici la mia affabilità e democraticità nella scelta del film (ottenendo l’effetto, probabilmente, di negarla intrinsecamente).

 

Del tedio, ovvero delle ambasce amorose di una famiglia di stoccafissi che hanno procurato un colloquio serrato, nella prima stancante ora focalizzata sul matrimonio del “Br(e)aking Duo” con pletora di invitati umano-vampireschi vestiti da ghiaccioli,  tra me e il mio cervello (stile Homer Simpson), su vari argomenti quali il ricordarsi di portare il cd “Peasants, Pigs. & Astronauts” dei Kula Shaker a Roberto, sulla necessità o meno di fare un giro al parco domenica e, triste a dirsi, persino su un problema lavorativo del quale le stanche immagini del film di Condo(n)m, da me seguito utilizzando il 12% delle seppur scarse capacità del mio cervello, hanno favorito la soluzione. La seconda ora, che mi ha fatto rimpiangere i film con Amedeo Nazzari, focalizzata sul parto iper-precoce dell’infanta demoniaca, raggiunge, se possibile, nuovi abissi di inutilità cinematografica. Ho avuto, in questa fase, un unico guizzo di interesse alla morte di Bella,  mentre innalzavo una accorata preghiera affinché lo spirito di un John Boorman, un Walter Hill, un Carpenter o un Mamet possedesse retroattivamente il corpo e la mente della sceneggiatrice, Melissa Rosenberg, influenzandone l’estro e bloccandone la penna nell’atto di farla risuscitare, cosa che avrebbe cambiato il mio giudizio da “ciofeca” inguardabile a capolavoro assoluto. Ma, purtroppo, Melissa Rosenberg è rimasta immune alla possessione ed  ha portato a compimento il suo lavoro, mediocremente, facendo rinascere a nuova vita la novella vampira, ora “dallo sguardo di bragia”.

 

Come dimenticare, poi, due chicche “scult” quali il racconto dell’allampanato Edward “mani di fata” il quale, novello Dexter, confessa alla futura sposa di aver commesso, molti anni prima, degli omicidi per procacciarsi il sangue ma trucidando solamente assassini (sic) oppure il continuo “dilaniar di vesti e digrignar di denti” del lupacchiotto e dei suoi simili, i quali distruggono abiti più di Hulk, per poi poco dopo ritrovarceli vestiti di tutto punto come se, invece che in una foresta, si trovassero in un centro commerciale rifornito di negozi “H&M” (Madonna fiuterebbe subito l’affare e lancerebbe un linea esclusiva “for werewolf).

 

In conclusione, se l’immaginario collettivo sulla sessualità del 21° secolo dovesse basarsi sull’opera conservatrice della famosa scrittrice e della relativa saga cinematografica omonima, saremmo fritti, pieni di desideri castrati e inconsistenti quanto una frase sull’incarto di un cioccolatino perugina.

 

La trama

Inconsistente

Bill Condon

Pessima.

Kristen Stewart

Semorente

Robert Pattinson

Petulante.

Taylor Lautner

Fighetto.

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