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Baciato dalla fortuna

Regia di Paolo Costella vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Baciato dalla fortuna

di Paul Hackett
4 stelle

Gaetano, vigile urbano napoletano trapiantato a Parma, sogna di sbancare il SuperEnalotto, oberandosi di debiti nel tentativo, e (non essendo esattamente una faina) non si accorge che la disinibita compagna Betty lo cornifica sistematicamente. Quando, imprevedibilmente, i numeri di Gaetano vengono estratti, per l'emozione il vigile dimentica di non averli giocati, scatenando un effetto domino di imprevedibili conseguenze. Imbarazzante farsaccia degli equivoci (e delle corna: le donne sono praticamente tutte fedifraghe), talmente goffa da fare una tenerezza infinita. Esteticamente siamo dalle parti delle fiction tv, ma non è manco questo il problema: "Baciato dalla fortuna" è un'operina talmente insignificante e marginale da risultare paradossalmente simpatica, talmente piccina picciò da non riuscire nemmeno ad intercettare le briciole del trend imperante della commedia "garbata" all'italiana che impazza negli ultimi anni (mi sbaglierò, ma mi sa che al cinema "Baciato dalla fortuna" l'hanno visto davvero in pochi). Cast variegato con esiti assai altalenanti: Salemme è bravo, ma la sua comicità di chiara derivazione teatrale non sempre si adatta al grande schermo, Asia Argento non l'ho mai sopportata ma qui gioca con una certa autoironia a fare la caricatura di sé stessa e tutto sommato se la cavicchia, simpatico Alessandro Gassman nel ruolo di un impenitente seduttore (ma dovrebbe cominciare a selezionare meglio i copioni che gli vengono offerti), molto bene Paola Minaccioni, forse la vera rivelazione del film. Male tutti gli altri: il (relativo) successo di Dario Bandiera mi suona come assolutamente inspiegabile, così come disperato mi sembra il tentativo di far recitare Elena Santarelli (oltretutto non esattamente un mostro di simpatia). A dir poco insignificante la massa di cabarettisti tv in ruoli di contorno. Non pervenuta la regia di Paolo Costella: del resto con "Tutti gli uomini del deficiente" e "A Natale mi sposo" nel suo curriculum non poteva essere altrimenti. Due stelline piccole piccole.

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