Regia di Gianni Di Gregorio vedi scheda film
Di Gregorio ci vuole far pensare che c'è qualcosa di affascinante, di sottile, nel personaggio di Gianni, il protagonista e suo coetaneo a cui penso un po si ispiri per il suo film. Emerge invece una storia di insoddisfazione e di rassegnazione, un uomo troppo gentile e pacato. Il signor Gianni è andato in pensione prematuramente e quindi si sente troppo giovane per sedersi sulle sedie del bar con gli anziani, preferisce parlare con le donne, questo lo fa sentire più giovane, solo che non lo è più, perlomeno nell'aspetto. Le donne con cui ha a che fare, tra cui la moglie e la madre, si approfittano di lui, le altre lo usano solo per piccoli favori e commissioni oppure lo vedono per quello che è, cioè una persona di diversa età. L'unica chance per Gianni sarebbe una vecchia fiamma, ma si verifica un classico, una cosa che accade spesso in questi casi, il giorno dopo la donna della sua gioventù deve partire ed ha pure il frigo di casa vuoto... Gianni così si ritrova da solo con il San Bernardo della vicina, che lei ha preso ma non ha mai tempo per portarlo fuori, forse il cane è l'unica alternativa valida al momento alle donne che frequenta. IL film è grazioso, impreziosito dalle musiche di Ratchev e Carratello che accompagnano le sequenze della vita del protagonista che in tutto il racconto non ha mai pronunciato la sacrosanta parola NO, forse non la mai detta in vita sua, ed è per questo che è privo di quel benedetto orgoglio che serve nella propria esistenza se non si vuol finire a fare la figura dello zimbello degli altri...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta