Regia di Sngmoo Lee vedi scheda film
Non lascia molte buone sensazioni questo prodotto che trasporta ad occidente, per la precisione nel Far West, arti marziali e combattimenti all’arma bianca creando più confusione che risultati concreti (effettivamente dati alla mano quest’ultimi non sono molti).
Un guerriero (Dong-gun Jang) è costretto a fuggire dal suo clan quando si rifiuta di uccidere un’infante che porta con se nel suo viaggio che lo vede arrivare in una piccola cittadina del Far West.
Qui conosce una donna (Kate Bosworth) ardimentosa di vendetta ed insieme dovranno vedersela con i rispettivi spettri del passato, ovvero dei fuorilegge senza scrupoli ed il vecchio di lui maestro che non ha intenzione di perdonarlo per la sua scelta.
Il primo elemento che colpisce l'attenzione, e non è certo un pregio, è l’utilizzo di fondali finti, ricreati al computer, che soprattutto sembrano posticci, ricchi di colori, ma tutto sommato poveri nell’impatto.
La storia è invece assai più classica nelle sue coordinate principali, con un guerriero in fuga (anche da se stesso) che impara come sia più bello far crescere le cose piuttosto che distruggerle e che incontra una donna con la quale potersi scambiare reciproca conoscenza.
Discreto l’affiatamento tra i due protagonisti (mentre non si capisce molto cosa c’entri Geoffrey Rush con il suo sciroccato personaggio), quasi tutto si concentra nel lungo finale con una doppia battaglia concatenata scandita dal sangue e da diverse metodologie d’ingaggio generando più caos che buone sequenze (a parte un paio di buone soluzione coreografiche).
Tra le altre cose l’estetica nel suo insieme è troppo artificiosa, per quanto possa indurre la sua dose di fascinazione, la sceneggiatura invece presenta punti più sicuri ed altri discutibili (come l’ultima scena che poteva essere direttamente eliminata ad esempio) tra loro in equilibrio precario (si passa in un lampo da riflessioni poetiche a roboanti combattimenti), il risultato complessivo lascia più dubbi che certezze, sicuramente (almeno per il sottoscritto) oltre ad una moderata simpatia il film non riesce ad andare.
Più ambizioso che riuscito.
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