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Potiche. La bella statuina

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Potiche. La bella statuina

di Furetto60
7 stelle

Divertente e intelligente commedia.Catherine Deneuve strepitosa

Suzanne, alias l’ immarcescibile Catherine Deneuve, è la moglie ca­sa­lin­ga, ma non di­spe­ra­ta, che ama praticare jog­ging nei bo­schi e si di­let­ta com­po­nen­do poe­sie, di un ricco industriale, Robert Pujol,uomo fedifrago e tiranno in famiglia,come   nei confronti dei suoi operai. Durante uno sciopero dei suoi dipendenti, Robert viene da coloro sequestrato, ma subito rilasciato grazie all'intercessione della moglie e all'intervento di Babin, deputato comunista e vecchio amante di Suzanne, ma rimedia un brutto infarto.Robert, non può riprendere l’attività lavorativa, a causa della sua indisposizione,così le redini dell’azienda passano alla consorte. Con grande sorpresa generale, Suzanne al timone,dimostra una grinta inaspettata, pat­teg­gia coi la­vo­ra­to­ri scon­ten­ti e por­ta una ventata di leggerezza so­li­da­le, nella ge­stio­ne degli af­fa­ri. Suzanne da oggetto ornamentale, ruolo a cui l’aveva relegata il marito,non a caso il termine potiche del titolo, è un vaso inutile ma decorativo, diventa soggetto attivo, riprende in mano la sua vita,sia sul piano personale, che su quello lavorativo. Coadiuvata dal De­pu­ta­to Babin e con la collaborazione dei due figli la donna riuscirà a compiere una vera e pro­pria ri­vo­lu­zio­ne.Li­be­ra­men­te ispi­ra­to al­l’o­mo­ni­ma pièce di Ba­ril­let e Grédy, il film di Ozon,dagli echi decisamente femministi, ruota quasi to­tal­men­te, sulla ir­re­si­sti­bi­le per­for­man­ce artistica della De­neu­ve al massimo della forma.Il regista intelligentemente ne sfrutta il suo innegabile talento, per un colorato e autoironico omaggio agli anni Settanta, agli scioperi nelle fabbriche, agli intrepidi sindacalisti come Gérard Depardieu. Su­zan­ne anticipa i tempi, fa­vo­re­vo­le ad an­ti­con­ce­zio­na­li, abor­to, fi­nan­che al­l’in­ce­sto e at­tra­ver­so la sua trasformazione da bor­ghe­sot­ta ingenua, a progressista ca­pi­ta­na d’a­zien­da, esprime il suo bisogno e quello di tutte le donne,di realizzazione,che non può essere frustrato da mariti maschilisti e patriarcali. La ex casalinga Su­zan­ne che ha molte frecce nel suo feretro, sba­ra­glia ogni con­cor­ren­za, ri­ve­lan­do in­fi­ne un in­so­spet­ta­bi­le pas­sa­to e un gusto per il li­ber­ti­nag­gio non di­ver­so da quel­lo,  del marito

L’uomo ri­pren­de­rà il suo “potere” oscuro, ma il seme del rin­no­va­men­to ormai è stato piantato. La “bella sta­tui­na”, scen­de­rà dal pie­di­stal­lo per met­ter­si al pari del “suo” popolo e il suo suc­ces­so sarà straordinario.

Dia­lo­ghi scoppiettanti, una sceneggiatura straripante, con una re­ci­ta­zio­ne sopra le righe, ben si coniugano, con il clima ge­ne­ra­le di euforia, che attraversa la com­me­dia. Il ritmo del film, è bril­lan­te e so­ste­nu­to, con tanto di esi­bi­zio­ne ca­no­ra. Ozon rie­sce a rap­pre­sen­ta­re un mondo sgar­gian­te e fuori tempo, in cui i dram­mi ven­go­no la­scia­ti fuori e nes­su­no sem­bra pren­der­si trop­po sul serio.Il suo cinema è piacevolmente frizzante e pieno di un variegato repertorio di siparietti e di numeri musicali, anche se a tratti, discontinuo, ciononostante però, è un'opera divertente e realizzata, con stile elegante e raffinato.

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