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Potiche. La bella statuina

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Potiche. La bella statuina

di supadany
8 stelle

VOTO : 7.
“Potiche” è sicuramente uno dei migliori film, se non proprio il migliore in assoluto, partoriti da Francois Ozon che in questa occasione si avvale di un cast artistico notevole (che peraltro gestisce ottimamente) al servizio di una storia che alterna registri (ad esempio troviamo sia un umorismo sottile, ma anche battute a stampo sessuali decisamentre grevi)  diversi mantenendosi comunque quasi sempre interessante.

Suzanne (Catherine Deneuve) è la moglie di un ricco e sgradevole industriale (Fabrice Luchini) e viene trattata come se fosse solo una bella statuina.

Ma in realtà la sua scorza è di ben altro genere così quando il marito Robert Pujol è obbligato ad una lunga convalescenza, dopo un rapimento subito dai suoi inferociti dipendenti, dimostra di poter gestire la sua azienda molto meglio di lui anche grazie al supporto dei figli Laurent (Jeremie Renier) e Joelle (Judith Godreche) e del sindaco Babin (Gerard Depardieu) che tra l’altro si scopre essere un suo ex amante di gioventù.

In ogni caso Robert non molla la presa sulla sua azienda utilizzando anche metodi subdoli ed è allora Suzanne a cambiare obiettivo.

Gradevole commedia contraddistinta da un impianto estetico accattivante dove i colori (dei vestiti di scena così come degli ambienti) sono saturi ed accesi (un bel colpo d’occhio), ma anche da un impalcatura narrativa fatta di dialoghi ficcanti e variegati.

Queste qualità trovano sfogo soprattutto nella prima parte (ottimamente ritmata e ricchissima di trovate molto buone), mentre successivamente è la figura di Suzanne a crescere esponenzialmente, tra le sue nuove idee di vita e i ricordi del passato che riaffiorano (spassosissima la ricostruzione su chi fosse il vero padre di Laurent) anche per un legame sentimentale con Babin che pare di un tipo, ma in realtà c’è dell’altro dietro (e in questo frangente è molto bella la scena in macchina quando i due si spiegano, così distante dal resto del film).

Interessanti anche gli incroci di carattere madre-figlio (libertini e poco inclini a quanto la società imporrebbe, siamo nel 1977) e padre-figlia (decisamente stesso sangue per loro …), resi assai vivaci da attori in gran forma, aiutati da un direttore d’orchestra che alterna una buona mole di sequenze molto buone e poche sbavature.

Giusto forse il finale è un po’ debole, o almeno meno efficace del resto, ciò non toglie che questo “Potiche” rimane un brillante esemplare di commedia intelligente e popolare allo stesso tempo, nella quale il divertimento si accompagna a qualche riflessione in più (senza essere troppo seri).

Ben fatto. 

Su François Ozon

VOTO : 7.
Regia brillante, tante idee rappresentative e narrative gustose e buonissima direzione degli attori.

Su Gérard Depardieu

VOTO : 6+.
Sempre più "ingombrante", il personaggio non gli offre grandi occasioni.

Su Catherine Deneuve

VOTO : 7.
Prova decisamente brillante e convincente.
Altro che bella statuina, lei è sempre una grandissima attrice e un ulteriore bravo va a Ozon anche perchè le ha dato la possibilità di essere mattatrice nonostante gli anni (non capita spesso un ruolo così bello alle attrici della sua età).

Su

VOTO : 6+.
Bella e elegante negli atteggiamenti (oltre che nei costumi vintage).

Su Jérémie Rénier

VOTO : 6,5.
Lontano dalla "povertà" di scena (e situazioni) dei Dardenne (registi che spesso lo hanno valorizzato) qui offre una più che discreta prova leggera.
Simpatico e a suo agio.

Su Karin Viard

VOTO : 6++.
Discreta caratterizzazione; ruolo di contorno ben valorizzato.

Su Fabrice Luchini

VOTO : 7.
Il suo personaggio è una canaglia decisamente al passo con i (tristi) tempi attuali.
Lui uno squalo, squallido nel lavoro, viscido con le donne, scorretto sempre e comunque per arrivare ai suoi fini.
Personaggio descritto sia dalla sceneggiatura, ma anche grazie alla sua verve.

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