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Potiche. La bella statuina

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Potiche. La bella statuina

di zombi
10 stelle

al di sopra di qualsiasi aspettativa, il film di ozon(regista che non amo particolarmente)mi ha ammalliato sotto qualsiasi punto. naturalmente i trailers hanno fatto si che lo andassi a vedere. ma siccome i trailers in passato mi hanno buggerato diverse volte, offrendo in pochi secondi il meglio che il lungometraggio potesse offrirmi, sono andato pronto a vedere un film che parte bene e finisce un tanto all'etto. invece il tributo al monumento vivente catherine deneuve ha retto ottimamente dal primo fotogramma, con la nostra resdaura che fa jogging in mezzo al bosco, manco fosse una matrona disneyana che di lì a poco pare si metta a parlare con gli uccellini, un daino, uno scoiattoletto e due coniglietti che si accoppiano indifferenti al clima da favoletta, fino all'ultimo quando si gira e si accomiata insieme al suo film. questo meraviglioso oggetto di modernariato(non la deneuve per carità; il film)con tutti i suoi mobili e suppellettili vintage, le coiffate super gonfie della deneuve, le tendine alla farrah della godreche, o il caschetto alla paggetto di depardieu ci delizia con una sitcom dal ritmo mai calante, con dialoghi strepitosi recitati da mostri sacri in stato di grazia. la bella statuina che non trova più nemmeno un suo perchè in tra i vapori delle pentole in cucina perchè c'è la cuoca stupisce tutti a cominciare dai parenti più prossimi fino al sottoscritto. quando la si credeva paga della sua situazione di detentrice di ogni comodità tecnologica, genitrice pronta solo per fare da chioccia ai nipotini prontamente negategli, poetessa del quotidiano per noia(deliziosa le strofette sulla rosa), moglie oberata dai continui tradimenti di un marito burbero e disattento eccola che si trova costretta ad affrontare uno sciopero in fabbrica e a sostituire il marito nelle sue mansioni di direttore e padrone nell'attività paterna. suzanne è tutto e il suo contrario. una madre/amica per un figlio gay che ancora non osa svelare la propria sessualità nè a lei e tanto meno al mondo, un riferimento ingombrante per una figlia che desidera solamente la felicità casalinga senza ambizioni altre che non siano i figli, un marito vicino e il benessere del lusso, una eroina da emulare e seguire per la segretaria tradita del marito, un ricordo che non si è mai nemmeno appannato nella mente del candidato sindaco e una bella statuina per il marito accortosi troppo tardi che non è fatta di coccio. suzanne è una signora borghese che crede che le cose possano sempre aggiustarsi, cercando l'aiuto di tutti per migliorare le condizioni di tutti(incantevole e deliziosa quando al primo incontro con gli operai infuriati si presenta agghindata di tutto punto coi gioielli più belli, perchè è grazie a loro se lei li ha e li indossa e non per sfregio ai loro problemi e alle rivendicazioni). ed è con perfetto stupore che reagisce quando sia il marito che il candidato sindaco la etichettano come ragazza leggera, solo perchè in gioventù è stata generosa. è sempre con stupore che reagisce quando il marito cerca di farle le scarpe o la figlia si comporta come dovrebbe in teoria comportarsi lei: adagiarsi ad una vita ricca di oggetti ma povera in esperienza. il film di ozon è un inno alla vita, che fa ridere tanto e di gusto e che offre alla deneuve un ruolo indimenticabile di nonna e donna non paga, a depardieu, luchini, viard un'ennesima riprova(sempre che ce ne fosse bisogno)del loro immenso talento e a godreche e renier una gradevole sorpresa nella lussuosa qualità di essere voluttuosamente leggeri. 

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