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La ballata di un soldato

Regia di Grigori Chukhrai vedi scheda film

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La recensione su La ballata di un soldato

di Donapinto
7 stelle

Dopo aver neutralizzato due carri armati nazisti con un lanciagranate, il giovanissimo soldato dell'Armata Rossa Alyosha, viene premiato con una licenza per andare a trovare sua madre. Il viaggio si rivelera' piu' complicato del previsto e il giovane fara' in tempo a fare nuove conoscenze, tra cui la dolce Shura, una sua coetanea. Tra i due giovani nascera' un profondo affetto.                                                                                     LA BALLATA DI UN SOLDATO e' un piccolo film sovietico a sfondo bellico che come il suo bel predecessore QUANDO VOLANO LE CICOGNE diretto dal georgiano Michail K. Kalotozov, si allontana da quel cinema propagandistico e di regime che era d'obbligo nel periodo stalinista. Dopo la morte del dittatore, nel paese inizio' un lento "disgelo", con delle relative e limitate liberta'. Fra gli incontri fatti dal giovane Alyoshia troviamo un soldato che ha perso una gamba al fronte e si vergogna di farsi vedere gravemente menomato dalla moglie, decidendo cosi' di non tornare a casa. Alyoshia lo convince a tornare sulle sue decisioni. Infatti quando sua moglie lo rivedra', lo abbraccera' appassionatamente e in lacrime, incurante della sua menomazione. Oppure quando il protagonista per fare un favore a un suo commilitone, porta due pezzi di sapone a casa della moglie di quest'ultimo, ma si accorge che la giovane donna si intrattiene con un altro uomo. Contrariato, Alyosha porta il sapone dall'anziano padre del soldato impegnato in prima linea. Episodi che all'epoca vennero probabilmente giudicati anti-patriotici dai vertici del PCUS e che diedero delle noie al regista Grigory Chuchrai. Il film a distanza di ben sessant'anni potrebbe risultare ingenuo, datato e un po' invecchiato, con un eccesso di buoni sentimenti. Puo' darsi, ma il tutto e' reso con molta sincerita' ed e' veramente difficile non rimanerne coinvolti. I meriti vanno principalmente ai due giovanissimi protagonisti, Vladimir Ivashov e Gianna Prochorenko, che interpretano i loro personaggi con sincera spontaneita' e freschezza, come fresco e sincero e' il profondo sentimento che nasce fra di loro, nonostante siano circondati da sofferenza, guerra e desolazione. Finale bellissimo e toccante. Oltre al gia' citato QUANDO VOLANO LE CICOGNE, superiore anche se di poco alla pellicola appena recensita, c'e' da segnalare un capolavoro, L'INFANZIA DI IVAN diretto da Andrey Tarkovskij nel 1962.

 

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