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Basilicata Coast to Coast

Regia di Rocco Papaleo vedi scheda film

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La recensione su Basilicata Coast to Coast

di Peppe Comune
7 stelle

Quattro amici con una passione mai sopita per la musica ricompongono la vecchia band per partecipare al festival annuale teatro-canzone di Scanzano Jonico. La cosa originale è che decidono di arrivarci a piedi, di partire dieci giorni prima da Maratea e, anzichè prendere la Statale 653 che gli permetterebbe di arrivare a destinazione in poco più di un ora di viaggio, attraversare per vie interne la Basilicata in compagnia di un carro trasportato da un cavallo. I quattro amici sono Nicola Palmieri (Rocco Papaleo), capobanda e paroliere del gruppo, che insegna matematica in un liceo artistico (non proprio il massimo dell'aderenza professionale), Salvatore Chiarelli (Paolo Briguglia), che convive col rimpianto di non aver terminato gli studi di medicina, Franco Cardillo (Max Gazzè) votato al mutismo a alla pesca "libera" (nel senso che libera i pesci dopo averli pescati) dopo la perdita dell'amore di una vita, e Rocco Santamaria (Alessandro Gassman), un aspirante divo con già all'attivo qualche "importante" partecipazione televisiva. Si associa al loro per documentare il viaggio Tropea Limongi (Giovanna Mezzogiorno), giornalista di un piccola televisione parrocchiale e figlia di un noto politico locale.

 

 

Ognuno dei ragazzi ha qualche vuoto da riempire, qualche decisione rimasta in sospeso lasciata ad aspettare in qualche posto del cuore, e il viaggio può essere l'occasione per rallentare un pò il ritmo e mettersi ad ascoltare la voce giusta, senza però l'ansietà di chi vive di rimpianti e intende cullarsi nella nostalgia di come non si è più, ma vivificando il come si è, inevitabilmente ormai, attraverso la riscoperta consapevole delle proprie radici culturali, dei luoghi di sempre e dei sapori di ogni giorno. C'è tutto un mondo da scoprire intorno ad ognuno di noi, che andrebbe rivisitato con altri occhi, dilatando il tempo e lo spazio facendo della lentezza la miglior compagnia di viaggio, un viaggio dove non è tanto importante il come e il quando si arriva alla meta, ma iniziare ad andarci incontro regalandosi tutto il tempo che ci vuole per arrivarci, adagiandosi alla strada che si percorre posando uno sguardo diverso sugli scenari consueti, come chi si è donato il gusto dell'attesa sottraendosi dal ricatto del tempo che fugge via e ha scoperto nella ritrovata bellezza delle piccole cose un altro regalo ricevuto in premio. Ecco, questo credo sia il senso profondo del viaggio del gruppo e ritengo che "Basilicata coast to coast" meriti l'attributo di buon film proprio per questa insità capacità di insinuare un pò d'affetto per la vita senza usare particolari alchimie tecniche o fornendo verbose riflessioni sull'uomo moderno, ma aderendo perfettamente alla natura vitalistica che anima la storia che rappresenta proiettandone verso l'esterno la spontanea allegria di genuini amanti della bellezza. Il film si nutre continuamente di sensazioni pulite, fatte di amore per la propria terra e le proprie radici, senso profondo dell'amicizia e rispetto per la cultura, che l'asordiente alla regia Rocco Papaleo è stato bravo a restituirci con garbata semplicità, con l'impurità stilistica di chi cerca di arrivare al centro della questione con la sola verità delle passioni. Un film che trasmette fraschezza insomma, grazie soprattutto ai gradevoli e "impuri" intermezzi musicali e alla bellezza "vergine" di una regione ostinatamente dimenticata, vittima privilegiata della smemoratezza nazionale. Gli attori sono sufficientemente affiatati (compreso il musicista Gazzè), come un gruppo di veri amici che si ritrova per una bella scampagnata, e se la presenza di Giovanna Mezzogiorno appare talvolta stonata, Alessandro Gassman è finalmente perfetto nella parte del "simpatico" cialtrone. La comitiva passa anche per Aliano e rende il suo doveroso omaggio alle figure di Carlo Levi, che vi soggiornò durante il confino forzato impostagli dal regime fascista, e Gian Maria Volontè che interpretò appunto il ruolo dello scrittore nel film diretto da Francesco Rosi "Cristo si è fermato ad Eboli". Un appunto grave che mi sento di poter muovere al film è che, ergendo a protagonista indiscussa la Basilicata e parlando di cultura lucana, non si doveva omettere l'omaggio a uno dei figli prediletti della regione : Rocco Scodellaro, il Poeta.

 

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