Regia di Eduardo De Filippo vedi scheda film
Al cinema, il gigante teatrale Eduardo De Filippo spessi rimpicciolisce. Sarà per il linguaggio diverso, per la tecnica diversa, per tutte le cose che differenziano il cinema dal teatro. In questo film a due episodi (il primo, tratto da Guy De Maupassant, da dimenticare, il secondo da un soggetto originale di De Filippo, più complesso e articolato) il regista Eduardo risulta convenzionale e con poco talento, mentre l'attore Eduardo si fa notare per la qualità della recitazione. Nel primo episodio gli fa da spalla Tina Pica con un personaggio ai limiti della caricatura non in sintonia col tono ironico/melanconico tipico di Eduardo; nel secondo episodio gli attori che lo affiancano hanno a disposizione una storia migliore e sono più affiatati (su tutti Titina De Filippo), l'unico personaggio un po' fuori registro è quello di Annamaria (Luciana Vedovelli). Però, anche se lo sviluppo della trama è prevedibile e il finale frettoloso, almeno ci si diverte ed è un piacere osservare Eduardo. Secondo me gli spunti del secondo episodio sarebbero stati sufficienti, se più sviluppati, a formare un unico film.
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