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Il mare d'erba

Regia di Elia Kazan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il mare d'erba

di Baliverna
8 stelle

CONTIENE ANTICIPAZIONI - E' un dramma familiare coinvolgente, ben girato e ben interpretato. Per molti aspetti, potrebbe anche essere stato diretto da Douglas Sirk. Da una parte il film offre uno spaccato di storia americana (con i conflitti insanabili tra allevatori e agricoltori), dall'altra riflette con intensità sui rapporti all'interno della famiglia, e anche qui sui conflitti tra i suoi membri, poi infine sulle conseguenze a lunga scadenza delle scelte che si fanno. Kazan approfondisce in particolare il rapporto tra i due protagonisti, le cui tensioni sono in qualche modo lo specchio delle diatribe sociali nella realtà storica dell'epoca. Preso atto della diversità delle loro vedute su come si debba comportarsi in certi frangenti, nasce il problema, abbastanza centrale nel film, sulla scelta di lei di lasciarlo. Ha fatto bene? Mi pare di capire (è un film complesso...) che il regista propenda per la risposta negativa, perché buona parte di esso si sofferma sulle numerose sofferenze che questa scelta della donna produce su marito e figli, e persino su persone esterne. E' una scia di risentimenti, sospetti, affetti mancati e negati, incomunicabilità e rancori, morti, che si protraggono per molti anni. Infine il danno potrà essere parzialmente riparato, ma ad un prezzo molto alto. La sofferenza che ha colpito tutti insegna a ciascuno qualcosa, fa comprendere gli errori commessi, specie alla moglie, che un giorno se ne era andata per starsene da sola, a macinare dentro si sé rimorsi e rimpianti.
Anche quando si scopre di avere vedute molto diverse su questioni importanti, il dividersi produce lacerazioni assai più dolorose di qualsiasi convivenza conflittuale. Per di più, è chiaro che lei lo aveva piantato pur amandolo, e condinuando ad amarlo. Il messaggio finale pare essere che la diversità delle loro vedute sui diritti di allevatori e agricoltori, e sul modo di risolvere i conflitti, erano comunque secondarie rispetto all'amore che li legava e i bisogni dei figli.
Tracy e la Hepburn sono decisamente in forma, come pure gli attori dei personaggi secondari. Regia e sceneggiatura sono delle migliori, degne della Hollywood degli anni d'oro. Il tutto è unito in una felice alchimia, riuscita nonostante le tensioni con la produzione e i dubbi del regista su certe scelte che si vide imposte.
C'è anche una frase di quelle che si ricordano. Un amico dice alla tormentata protagonista: ma perché le donne si innamorano di un uomo per come vorrebbero che fosse, e non per com'è?

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