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Quante volte... quella notte

Regia di Mario Bava vedi scheda film

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La recensione su Quante volte... quella notte

di alan smithee
6 stelle

locandina

Quante volte... quella notte (1972): locandina

MUBI

Il playboy Gianni incontra la bellissima ma pudica Tina e inizia a corteggiarla, senza dimenticare di mostrare, tra i suoi cavalli di battaglia, la sua sportiva e accattivante coupé, e il suo essere introdotto nel mondo dell'alta borghesia avvezzo a feste e a intrattenimenti di varia natura.

Dopo aver calcato le piste di un night club frequentato da scambisti e gente ambigua, Gianni si appresta a riaccompagnare Tina a casa, in quanto la giovane ha un orario molto circoscritto da osservare per desiderio della protettiva e ansiosa genitrice. Ma, prima di riaccompagnarla, Gianni trova una scusa buona per passare a casa propria.

Fatto sta che la bella Tina si ritrova a tornare a casa in piena notte, sconvolta, col vestito nuovo mezzo strappato ed un trauma addosso che la segnerà.

scena

Quante volte... quella notte (1972): scena

scena

Quante volte... quella notte (1972): scena

E' stata violentata da Gianni? Oppure è lei ad aver sedotto Gianni e poi astutamente disposta a scambiare le carte in tavola?

Il racconto, visto e rivisto secondo la versione prima di Tina, poi di Gianni, e poi del portinaio guardone, dà vita a tre storie molto simili, ma dalla dinamica diametralmente opposta.

Mario Bava si cimenta nel thriller psicologico con una storia ove il particolare ed il differente punto di vista finisce per creare storie diametralmente opposte, pur in presenza di una medesima dinamica dei fatti.

Una sorta di Rashomon del thriller, che permette a Bava di mettere in evidenza argomentazioni scottanti e all'epoca quasi impossibili da filmare, anche per il rischio di finire nelle maglie di una censura all'epoca davvero poco accondiscendente.

scena

Quante volte... quella notte (1972): scena

Il film, che ha momenti di alto erotismo e scene di nudo piuttosto disinvolte, ebbe molti problemi proprio con la commissione di controllo, e riesce a trattare argomenti scabrosi come lo scambismo e l'omosessualità, come forse mai altro film era riuscito a fare in precedenza. 

L'opera, iniziata ad essere concepita nel 1968, riuscì faticosamente ad arrivare in sala quattro anni dopo, suscitando non poco scalpore.

Daniela Giordano e Brett Halsey costituiscono, a tutti gli effetti, una coppia che fa faville, pienamente in grado di alzare il livello di testosterone con scene per quei tempi molto bollenti e pruriginose.

La verità, però, sarà ben lungi dall'essere rivelata tra le possibili soluzioni della vicenda.

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