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It Might Get Loud

Regia di Davis Guggenheim vedi scheda film

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giuseppedimarco94

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La recensione su It Might Get Loud

di giuseppedimarco94
8 stelle

Bellissime le immagini montate tra quelle di repertorio, vecchie riprese, videoclip, riferimenti televisivi e i diversi stili approccio alle tre personalità. Ad esempio per the edge il registro è quello del road un pò chiuso nei meandri di una sub-cultura., una gioventù che tenta di uscire dalla banalità della routine simil-industriale-proletaria. Per jimmy invece, arrivano report vecchissimi e introvabili che testimoniano una genesi filologicamente al passo dei contemporanei inglesi (lo skiffle) per poi inoltrarsi in una sorta di vagabondaggio per locali alla persepolis, in cerac di fortuna. Jack white è il diavoletto della compagnia, quello che forse deve ancora scrivere pagine di buona musica, e quindi parla della propria infanzia. Con la voce delle sue descrizioni viene presentata ad esempio la sua cameretta in grafica fumettistica dove suonava la batteria. Comincerà con la chitarra con un suo amico di lavoro in officina. E sembra proprio un'officina, la scenografia del primo video, minimalista e post-punk.
E poi ancora: vecchi dischi e una grande collezione di Page che ricaccia i vecchi amore (Link Wray), un'anima nerissima dello Stripes brother che ricaccia uno struggente blues per sola voce di Sun House, e la ricerca di tonalità che hanno contraddistinto se non la tecnica, lo stile di edge e degli U2.
Muy rico.

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