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Capitalism: a love story

Regia di Michael Moore vedi scheda film

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La recensione su Capitalism: a love story

di tafo
6 stelle

Sempre più Santoro e sempre meno Report. Sempre più cazzeggio e sempre meno ironia. Sempre più furbo e sempre meno intelligente. Sono quasi sempre d'accordo con te Michael ma devi capire che il limite del tuo cinema sta nella forma, nel modo in cui ci proponi le tue inchieste. Non conosci le mezze misure o ti si ama o ti si odia, chi è d'accordo con te continuerà ad esserlo, chi non lo è non cambierà idea. Tu stesso sei cosciente di non poter cambiare le cose con i tuoi finti documentari anche perchè il tuo manicheismo è opposto ma simile a quello delle persone che giustamente contesti. Il capitalismo basato sui derivati  e sulle ipoteche sulle case mi fà paura, dei primi infatti nessuno sa che cosa siano veramente , la diffusione delle seconde non è mai positiva per l'economia, se poi ci aggiungi i tassi variabili il crack è fatto. La vera chicca è stato andare a ripescare uno degli ultimi discorsi pubblici di Roosevelt , realizzatosi concretamente nell'Europa dello stato sociale è rimasto lettera morta negli Stati Uniti .Il momento più debole rimane il recintare Wall Street come luogo del delitto con un gesto di pura goliardia, che dimostra il declino populista del nostro sempre capace di provocare reazioni di pancia. Se è vero che Reagan taglio le tasse ai ricchi e anche vero che nel capitalismo senza regole ogni americano vuole vivere al di sopra delle proprie possibilità di consumo, in altre parole quanti di quel 99% aspirano a diventare come il restante 1% straricco?
Nel 2012 aspettando l'eventuale rielezione di un presidente che aveva suscitato grandi aspettative, possiamo dire che Obama non è Roosevelt anche lui è stato condizionato dal grande potere bancario responsabile primo della crisi, senza riuscire a realizzare quella rivoluzione socialista che Moore auspica e che spera si realizzi nel secondo mandato del primo presidente nero visto che il regista un film critico su di lui difficilmente lo farà.

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