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Una notte da leoni

Regia di Todd Phillips vedi scheda film

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La recensione su Una notte da leoni

di solerosso82
5 stelle

L’addio al celibato di quattro californiani trentenni in trasferta a Las Vegas si trasforma in una notte di assoluto delirio goliardico, eccessivo oltre ogni limite. Al risveglio non ricordano nulla, ma soprattutto non trovano lo sposo. Inizia una bizzarra ricerca attraverso cui, anche per noi spettatori, viene alla luce ogni singola follia di quell'esilarante notte.

Il regista Todd Philips confeziona un prodotto di successo, all'insegna della comicità più volgare e trash, sulla falsariga di American Pie, per un prodotto rivolto a un target strettamente maschile.

E’ facile riconoscersi nell'avventura, più che nei protagonisti (soliti ricchi americani): situazioni paradossali, che il maschio sogna di vivere coi propri amici almeno una volta nella sua vita, o che ha già avuto la (s)fortuna di provare.

Il gruppo è eterogeneo, come da copione. Bradley Cooper è Phil, il figaccione del gruppo, il più determinato e il classico “uomo della situazione”. Zach Galifianakis  è Alan, goffo bonaccione, viziato figlio di papà, un Peter Pan bambinone tutt'altro che innocuo, visti i suoi evidenti squilibri mentali. Soprattutto si rivela il “casus belli” di ogni evento. Ed Helms interpreta Stu, giovane dentista tutto d’un pezzo e restio a qualsiasi accenno di sregolatezza: almeno finché lo si tiene lontano da potenti cocktail a base di alcol e droga..! Al folle trio si aggiungono altri personaggi bizzarri. Ken Jeong è Mr. Chow : gangster poco credibile, un turpiloquio irrefrenabile di oscenità trash, parodisticamente accentuato dalle storpiature del suo accento cinese (enfatizzato nel doppiaggio italiano). Con  Alan/Galifianakis si divide i momenti più rozzi, sempre fuori ogni limite del buon gusto (a cominciare dai gesti che Alan mima col pargoletto in custodia, in una bizzarra parodia di Tre scapoli e un bebè) . Infine, si aggiungono Heather Graham, nella parte della prostituta Jade e Mike Tyson, nel ruolo di se stesso. Ruolo minore per lo sposo, interpretato da Justin Bartha.

Tenere alla larga da palati moralmente suscettibili.   

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