Espandi menu
cerca
Il mio amico Eric

Regia di Ken Loach vedi scheda film

Recensioni

L'autore

nickoftime

nickoftime

Iscritto dal 15 novembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 75
  • Post 19
  • Recensioni 1108
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il mio amico Eric

di nickoftime
8 stelle

Il segno dei tempi pare aver condizionato anche Ken Loach se è vero che persino un regista come lui, abituato ad affondare le mani nei miasmi della vita ed allergico agli artifici hollywoodiani, questa volta si affida ad un personaggio di fantasia (nel senso che Eric Cantona è una proiezione del protagonista appassionato di calcio e fan del giocatore) per dare vita ad una storia che ripropone gli stilemi del suo cinema ma li arricchisce con un immaginazione ed una leggerezza sconosciuta: se la vicenda di Eric, un postino alle prese con i problemi di una famiglia allargata e le conseguenze di un matrimonio fallito ripropone la figura di un uomo che prova ad invertire la propria parabola esistenziale e che il senso di militanza è ancora presente nella vicinanza dei colleghi di lavoro, assidui nel sostenere l’amico eternamente depresso e decisivi (in una scena di rara ilarità) quando lo stesso deciderà di reagire per le rime nei confronti di una pericolosa gang che minaccia i suoi figliastri, è altrettanto vero che gli snodi principali del film (la presa di coscienza della propria condizione, la volontà di recuperare il rapporto con la moglie che aveva abbandonato, il recupero di una dignità perduta) passano attraverso i consigli di un “uomo che non c’è”, e che lo stile, pur rimanendo attaccato al referto documentaristico mostra la volontà di affidarsi a soluzioni di certo cinema americano (l’uso del flash back e la luce d’orata nei ricordi amorosi di Erick ma anche la celerità con cui i personaggi di contorno sono pronti a prodigarsi per alleviare le pene del nostro eroe). Ma anche la decisione di affidarsi alla genuinità di un non attore che rappresenta, seppur con le stimmate del bastian contrario (una specie di Che Quevara dei campi di calcio), la quintessenza di uno sport votato al capitale e di insistere con numerosi inserti di repertorio che illustrano insieme le doti del calciatore e la passione del protagonista è una risposta a chi crede che l’impegno civile passi solo attraverso l’indignazione e la seriosità a tutti i costi. Lunga vita a Ken Loach ed ai suoi sogni di un mondo migliore.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati