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I Love You, Man

Regia di John Hamburg vedi scheda film

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La recensione su I Love You, Man

di mc 5
4 stelle

Quasi mi prenderei a ceffoni da solo per aver scelto di vedere questo film. Ma d'altra parte, come potevo sapere? Le poche recensioni finora uscite parlavano di un film godibile e divertente, animato da due attori piuttosto in forma. Eppure, un indizio l'avevo in mano, colpa mia che non me ne sono accorto. Mi riferisco ad uno di questi due "signori", tale Jason Segel, con il quale avevo fatto conoscenza l'anno scorso (conoscenza virtuale, d'accordo, ma una delle più infauste della mia vita di cinefilo). Segel era il protagonista di un film terribile intitolato "Non mi scaricare". Ma qui mi devo fermare un attimo per spiegare le mie posizioni e "quelle degli altri" che a suo tempo verificai. Io osai esprimere il mio giudizio negativo (sull'attore e sul film appena citati) in un paio di forum e fui subbissato da un coro di proteste e di "buuuh". E fu così che mi resi conto non solo che quel film risultava gradito alla maggioranza degli italiani, ma anche che il signor Segel godeva già di ampio credito come star di programmi comici della tv americana e di come potesse contare sull'appoggio di un discreto numero di supporters perfino qui in Italia. E questi ultimi tutti disposti a giurare sulla creatività di questo tizio nel campo dell'umorismo e della comicità. De gustibus, perchè io costui lo trovo insopportabile e provo nei suoi confronti un'antipatia quasi "fisica", non ci posso fare niente, è una questione "di pelle". Ma anche il suo partner in questo "I love you man", non gli è da meno e la faccenda pare ripetersi analogamente. Cioè, anche lui stimatissimo ed apprezzatissimo, con la critica che lo esalta e la gran parte del pubblico che gli tributa simpatia e lo trova talentuoso. A me invece Paul Rudd (questo il suo nome) pare una nullità d'attore, con un viso statico, immobile, incerto nell'esprimersi, goffo. Insomma, la sostanza è che questo film ha due protagonisti che trovo insopportabili e perfino fastidiosi. Intanto ribadisco che mi sono fidato delle buone recensioni, e inoltre pensavo di cogliere l'opportunità di una valida alternativa ai due "film della settimana" ("Il messaggero" e "S.Darko") stroncati senza appello quasi all'unanimità sui giornali e in rete. Risultato: ho evitato la padella ma sono caduto nella brace. Questo film rappresenta il modo peggiore di affrontare e gestire una commedia: dialoghi che fanno pena, attori perfino indecisi su come muoversi, goffi ed impacciati, una sceneggiatura talmente forzata ed inverosimile da apparire ridicola, dove tutto si muove seguendo una linea narrativa incanalata in una prospettiva non credibile, con personaggi secondari (tipo le amiche della "fidanzata") scritti coi piedi. Si ha poi l'impressione che questi due attori protagonisti abbiano una concezione di sè stessi talmente smisurata da avere la certezza di potersi "bastare", cioè di poter contare sulla sola e pura esposizione alla macchina da presa delle loro facce. Infatti la "macchina" spesso inquadra Paul Rudd che fa mostra del suo bel faccione, continuando ad insistere nell'inquadrarlo anche dopo che ha terminato una frase, e lo spettatore s'aspetta che succeda qualcosa...e invece no, l'attore resta lì, impalato, come se cercasse qualcosa da fare e non sapesse bene cosa. Io su questo sono drastico: con una regìa impersonale e piatta che toglie ritmo al film, con una sceneggiatura demenziale, con dialoghi composti da frasi smozzicate e balbettate che non fanno quasi mai ridere, a questo punto qualcuno mi spieghi se per salvare la baracca si può puntare tutto su due facce che "qualcuno" ha deciso siano super carismatiche. E che per me non lo sono affatto, ma temo anche per questo film -come per quell'altro che ho citato all'inizio- di essere in forte minoranza. Infatti non mancano i momenti "esilaranti" che fanno ridere qualche poveraccio in sala. Per esempio cè la scena del peto, che vi risparmio perchè vi voglio bene. Oppure la sequenza (reiterata più volte nel film, probabilmente perchè ritenuta "vincente"...) di Jason Segel che porta a spasso il cagnolino e quando quest'ultimo fa la cacca per strada lui si fa vanto di non raccoglierla per sfidare provocatoriamente l'ira dei passanti: ecco, questo è il massimo livello di comicità raggiunto dal film, e infatti qualche scemo che ride in sala effettivamente c'è. Roba da vomitare. A proposito di vomitare! C'è proprio una scena in cui Paul Rudd vomita addosso ad un macho incazzoso e nerboruto e, ci potete scommettere, in sala la gente ride. Mah, si vede che a me sfugge qualcosa di questo tipo di umorismo. Per tacere poi della chicca finissima sulla diatriba "pompino sì pompino no" incentrata sulla ritrosia della fidanzatina ad "elargire" quella certa funzione al compagno (comunicazione di servizio per i pruriginosi: l'argomento viene sviscerato solo a parole, niente immagini). Ma spostandoci ad altri territori, c'è un capitolo davvero irritante che riguarda la musica, che vado ad illustrare. I due tizi scoprono di avere l'animo da rockettari e finiscono con l'esprimere "la bestia rock" che è dentro di loro, e con essa tutto il loro furore trasgressivo, indovinate come? Prima suonando in cantina loro stessi i pezzi dei Rush, e poi andando ad un "live" dei sunnominati Rush. Capite? Diomio, i Rush, uno dei gruppi più mainstream, innocui e banali della storia del rock'n'roll, mostrando così che per loro "rock" significa solo esteriorità ed assoli, come per l'ultimo dei mentecatti metallari. (Ma -cazzo- io a questi due li obbligherei ad ascoltare a palla in cuffia i Dead Kennedy's di Jello Biafra!!!). Cambiamo argomento che è meglio. Per dire, ad esempio, che la fidanzata (nel film) di Paul Rudd è così simpatica che le passerei sopra con un trattore, e sopra alle sue amiche con un carro armato (o viceversa: l'importante è che si tratti di mezzi cingolati). A questo punto, giunto alla conclusione, mi resta un solo dubbio: si sarà capito che il film non mi è piaciuto?? (che spiritoso che sono, vero?). Anzi, guardate, siccome sono pragmatico, sintetizzerei in questo modo l'impostazione della mia "opinione critica": "A film cazzone, recensione cazzona". Più chiaro di così si muore. Non ci crederete, ma vorrei concludere con una considerazione seria. La storia, come ho detto, è improbabile quanto prevedibile, con tutto il suo corollario di equivoci  scontatissimi, raccontata male e recitata peggio. Ma -e qui sto parlando molto seriamente- pensate se questa vicenda fosse stata gestita da un regista francese (uno a caso, Patrice Leconte) e recitata da due attori francesi (altri due nomi a caso, Daniel Auteil e Dany Boon), io sono propenso a supporre che ne sarebbe uscito un capolavoro di leggerezza e di tenera comicità con qualche risvolto malinconico, altro che questa merda. Ecco, vedete, non riesco a non essere sincero. Avevo già pronta una lunga e vibrante "tirata" contro Judd Apatow ("l'uomo NUOVO più VECCHIO di  Hollywood) e tutto il cinema e gli attori che fanno parte del suo "mondo", ma non mi va di alimentare ulteriormente il mio malumore. E allora sapete che cosa farò domani? E cosa consiglio di fare anche a voi? Cercate in videoteca il DVD di "Il Mio Migliore Amico", anno 2006, regìa (appunto) di Patrice Leconte, con (appunto) Daniel Auteil e Dany Boon. Vedrete come si può realizzare un film delizioso, sensibile e umanissimo, sull'amicizia fra due uomini. E 'fanculo Apatow. 
Voto: 2

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