Regia di Harald Zwart vedi scheda film
Se il primo remake del 2006 appariva a tratti troppo condizionato nei confronti dell’inimitabile modello creato dall’accoppiata Blake Edwards-Peter Sellers, questo sequel prende una strada più autonoma e forse per questo appare più riuscito. Dietro la macchina da presa non c’è più Shawn Levy ma Harald Zwart (il regista di Un corpo da reato, se non l’avete visto recuperatelo) che si affida prevalentemente alle traiettorie impazzite create dai movimenti di Steve Martin, spalleggiato egregiamente da Jean Reno, e lascia ampio spazio all’attore per scatenarsi in una comicità visiva degna della tradizione slapstick. Il furto di un prezioso diamante mette in allarme la polizia di tutto il mondo e quella francese è costretta ad affidarsi al maldestro Clouseau. L’aria stralunata, l’incoscienza delle sue azioni, la naturalezza con cui costruisce le gag, fanno dell’ispettore quasi una reincarnazione del postino di Tati di Giorno di festa. Entra però in gioco anche l’elemento distruttivo più vicino al Sellers di Hollywood Party, culminante nei folli e divertentissimi momenti delle bottiglie di vino che restano sospese in aria nel ristorante, e di Clouseau appeso al balcone del Papa.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta