Regia di Mark Neveldine, Brian Taylor vedi scheda film
Rilettura de "Il Gladiatore" in chiave cibernetica con un Gerard Butler che, almeno in questo paragone, nulla ha da invidiare al Russel Crowe che giganteggia nel Colosseo. C'è una vittima predestinata, persona retta ma al contempo macchina da guerra implacabile, c'è un cattivo designato e senza sfumature, c'è il flashback di lui e lei con la bambina, c'è azione e violenza ed una volta tanto lo splatter non è fine a se stesso ma riproduce l'ambientazione tipica dei più comuni videogames e c'è, in questo contesto, anche l'associazione Humanz che richiama, nemmeno troppo velatamente, il gruppo capeggiato dal Morpheus di Matrix. In tal senso la pellicola risulta come un tentativo riuscito di contaminazioni diverse di tecniche e tematiche tra loro apparentemente lontane. C'è però anche qualche punto debole, che costa alla pellicola una valutazione migliore di una banale sufficienza. I protagonisti di questa realtà virtuale sembrano contemporaneamente dotati di coscienza e di volontà propria e succubi dei comandi esterni indotti dal Nanex, una tecnologia futuristica in grado di sostituire attraverso un virus le normali cellule cerebrali con altre soggette ad impulsi esterni, ma non si capisce bene come la volontà e la coscienza si comportino di fronte a queste modifiche visto che i vari personaggi sembrano avere un potere diverso di reazione a questi impulsi. Alcune situazioni e soluzioni registiche sembrano raffazzonate e poco coerenti ma per il resto la tensione ed il ritmo non mancano ed il film tutto sommato può meritare una visione. Voto: 6.
Buona.
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