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Lieto fine

Regia di Richard Brooks vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lieto fine

di zombi
6 stelle

c'è qualcosa in questo film che mi irrita. ancora non ho ben capito, a parte forse il posticcio e nuovo doppiaggio, che sembra fatto apposta(e male) per un'edizione nostrana. julianne moore negli anni 50 veniva cornificata dal marito omosessuale che se la spassava con l'amichetto e doveva pure stare zitta, per di più, accusata di innominabili ignominie perchè non trattava da negro dennis haysbert(ben più bello del già prugna secca dennis quaid). alla fine degli anni sessanta in piena rivolta studentesca, le donne anche loro da par loro, si rivoltano.  mary(una splendente e quarantenne jean simmons che si osa e ci affascina con un fugace ma molto suggestivo nudo velato)e fred(john forsythe che avrebbe meritato forse di più che non passare alla storia dello spettacolo per dynasty)sono molto innamorati. si bastano l'un l'altro. potrebbero passare ore a parlarsi e sentirsi al telefono e non manca occasione che non facciano una scappatella via dalla città, con la scalcagnata macchina da hippy di lui. finalmente il coronamento di un sogno: il matrimonio. la scritta THE END appare praticamente ad un quarto d'ora dall'inizio del film. ritroviamo la coppia in una grande casa che sembra il giorno dopo le nozze e invece hanno anche già procreato e la creatura è un'adolescente. mary è dipendente da svariate pasticche e dall'alcol. sono passati 15 anni e le cose non vanno come lei si aspettava. si avvicinano i festeggiamenti per l'anniversario del matrimonio e mary se ne fugge alle bahamas, da sola, senza un dollaro(il marito l'ha interdetta, togliendole assegni e carte di credito)riuscendo a raccimolare i soldi per il biglietto vendendo l'orologio ad un monte di pietà. voglio dire, ha fatto bene... tutti gli invitati, molti dei quali clienti del marito, sono amici sposati almeno due volte con all'attivo almeno un amante e chiunque non fa che appartarsi in ogni angolo possibile e immaginabile con qualcuno che non sia il consorte... e fred insisteva pure perchè la figlia adolescente lo passasse con loro. insomma un concessionario del più vicino troiaio disponibile. le donne o sono disperate alla ricerca di qualcosa che le tenga su di tono, o sono divorziate alla ricerca di uno stallone per la notte e gli uomini da par loro sono dei satiri con la sindrome d'inferiorità coi polipi di non avere abbastanza braccia, mani e dita per poter palpeggiare più culi, tette e fiche possibile. insomma che mary da quel giorno in abito bianco, si aspettasse qualcosa di più di questo, lo posso comprendere. durante il volo ricorda avvenimenti del suo recente passato, compreso un tentativo fallito di suicidio e non è che i due coniugi non si amino più; e quindi!!!??? e quindi sono ancora qui a chiedermi se non avesse avuto l'orologio da vendere al monte dei pegni, come diamine ci sarebbe arrivata alle bahamas, la povera mary?... forse quello che mi irrita un pò sono i patimenti di queste casalingucce che se non sono sfondate di soldi, comunque possono permettersi il lusso di fare shopping e affaccendarsi con i tipici hobby di quegli anni come dipingere, o la ceramica, o ancora perchè no, fare del volontariato o perchè no!!!! fare il nulla più totale. mary mi è più simpatica, tutte 'ste cazzate non la sfiorano nemmeno. lei vuole qualcosa di più e per cercarlo occorre volare alle bahamas. su di una spiaggia dorata, in riva ad un mare cristallino, possibilmente a due passi dall'hotel deluxe con piscina e qualche giovanotto che la carezzi con occhiate lascive sulle sue grazie non ancora avvizzite. in un flashback mentre raccontano una fiaba alla figlioletta all'epoca piccina-picciò, la fiaba la finisce lei stessa e poi chiede perchè ogni fiaba finisca con la formula "e vissero felici e contenti dopo una bella cerimonia". mary risponde perchè dopo il matrimonio tutto è possibile, ma dare un significato a quel "tutto" è impresa assai ardua e disperata. se tutto significa essere una depressa assuefatta al seconal e ad ogni diavoleria che la tenga giovane e attraente in più a lungo come la sua amica helen c'è qualcosa che è andato storto nello svolgersi della favola. perchè anche l'essere spiati dal marito manco fosse la c.i.a. o dover confidare nella complicità del barista per poter ubriacarsi in santa pace, rientra in pieno nel "soddisfatti o rimborsati". il film in sè non è brutto, ma è molto figlio di quei tempi, che tra l'altro amo essendoci nato e quindi dovrebbe essere un valore aggiunto, eppure resta il fatto che sono riuscito solo in parte ad empatizzare con la mary della seppur brava e appassionata jean simmons. una mary che alle bahams incontra l'ex compagna di liceo flo, laureata e di professionista mignotta. accolta ed aiutata nella sua momentanea indisponibilità di danaro dal generoso amante dell'amica, crede di trovare in lei una donna soddisfatta e appagata del proprio ruolo in società. peccato che la smaliziata entraineuse, sia una casalinga mancata e che non appena l'uomo d'affari le chieda la mano lei gliela conceda così volentieri, come mai non ha concesso null'altro di se stessa in precedenza. mary capisce quindi che il suo posto non è alle bahams, bensì da dove è partita. tornata a denver va a vivere da sola e ben presto i famigliari la accettano così come lei si è cercata negli ultimi 15 anni. cos'è la felicità?... uscire da una situazione che ti rende infelice! mary chiede a fred: "m'avessi conosciuta adesso mi chiederesti di sposarti?". il film termina che fred non è riuscito a rispondere!

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