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Imago mortis

Regia di Stefano Bessoni vedi scheda film

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La recensione su Imago mortis

di GIANNISV66
7 stelle

Sottovalutato film horror di produzione italo-spagnola,che avrebbe invece meritato qualche attenzione in più. Perché al di là dei difetti (che ci sono, è innegabile, la narrazione non fila del tutto liscia e qualche ingenuità forse di troppo compare qua e là) è comunque una buona opera, realizzata con passione. E soprattutto è un segnale positivo per il cinema horror italiano che ogni tanto riesce a proporre cose interessanti. Certo la (ingombrante,lasciatemelo dire) presenza spagnola (ormai sembra che non si riesca a fare più un horror senza infilarci una partecipazione iberica) si fa sentire eccome, soprattutto nella scelta del protagonista e di larga parte degli attori. Sono spagnoli e lo si capisce non solo dai nomi (qui sarebbe facile per tutti) ma per quella recitazione sempre un pò al di sopra delle righe che magari può anche piacere (per carità) ma personalmente mi infastidisce e non poco. Ma al di là di questo al regista Stefano Bessoni va riconosciuto il fatto di aver svolto un ottimo lavoro: ha raccontato una allucinante favola nera che pur con qualche limite, del resto già sopra ricordato, tiene lo spettatore avvinto fino all'epilogo; e grande merito va riconosciuto anche alla scelta della location, il tenebroso edificio torinese già sede dell'Ospizio dei poveri vecchi che pare costruito apposta per ambientarvi storie a tinte fosche. Azzeccata appare infine la scelta di Franco Pistoni nella inquietante parte dello scienziato Fumagalli (ispirato alla figura di Athanasius Kircher), un attore italiano (e scusate il campanilismo). Un film che è anche un omaggio al cinema, a partire dal fatto che la videnda si svolge in una scuola di cinema intitolata a Murnau, per arrivare all'evento motore della storia (la possibilità di catturare le immagini sulla retina delle persona morte - chiarissimo omaggio a Quattro Mosche di Velluto Grigio). Non siamo di fronte a un capolavoro, ma il risultato finale è un'opera di qualità superiore sia a tanto ciarpame che ci viene propinato in materia di horror sia ad alcune recenti prove d'autore (vedi Drag me to hell di Sam Raimi) che hanno sucitato più di una perplessità ma che hanno goduto di più considerazione da parte della critica.

 

La trama

Bruno, studente dell'Istituo superiore di cinematografia Murnau, è ossessionato da orribile visioni che lo porteranno a investigare sui lati oscuri della scuola in cui vive e studia. Ed entrerà in contatto con l'allucinante storia di Girolamo Fumagalli, vissuto nel '600 e convinto assertore della tanatografia. la tecnica per poter estrarre immagini dalla retina delle persone morte.

Stefano Bessoni

Come detto sopra l'impianto di questo film ci lascia ben sperare per il futuro. Aspettiamo la prossima prova.

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