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Il primo giorno d'inverno

Regia di Mirko Locatelli vedi scheda film

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La recensione su Il primo giorno d'inverno

di barabbovich
4 stelle

Turlupinato dai compagni di scuola e da quelli di nuoto per via del suo carattere introverso e delle sue inclinazioni omosessuali, Valerio (Pedrotti) - un adolescente che vive nella pianura Padana con la sorellina e una madre inaccessibile e distratta - trova il modo per passare al contrattacco, minacciando i due ragazzi che lo vessano.
Al suo primo lungometraggio Mirko Locatelli adotta uno stile dichiaratamente autoriale in accompagnamento a una cifra narrativa minimalista, giocata soprattutto sulle atmosfere e sui corpi. Allo spettatore non viene risparmiato neppure uno dei chilometri che il protagonista percorre incessantemente sul motorino o delle flessioni che ripete quotidianamente nel chiuso della sua stanza, in linea col cinema di Tarkovskj e Angelopoulos nel quale in tempo si dilata fino a dimensioni asfissianti. A dare ulteriore enfasi alla ricerca di un registro da cinema d'essai a tutti i costi contribuiscono i toni gravi della musica per violoncello di Giovanni Sollima, il borbottio imploso del protagonista e le atmosfere straniate che aleggiano su tutto il film. Ma la carta dell'omofobia, che costituisce il perno tematico del film, è giocata oculatamente e con una tale gamma di sfumature da tenere il regista a debita distanza dagli stereotipi e da un possibile manicheismo.

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