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Jerichow

Regia di Christian Petzold vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Jerichow

di alan smithee
7 stelle
MUBI
"Non è concesso amare senza soldi: lo so per certo".
Thomas è un militare congedato con disonore, e per questo costretto a tornare a casa senza risparmi ed in frenetica ricerca di un lavoro per ricominciare. Per casi sulla sua strada si imbatte un facoltoso imprenditore di origine turca, che gestisce con successo una serie di fast food ambulanti. Aiutatolo in un momento critico, l'uomo si guadagna la fiducia dell'imprenditore, che gli affida prima l'incarico di fargli da autista, poi la gestione ed in controllo dei vari punti di vendita.
Ma l'industriale ha una moglie bella ed insoddisfatta, che l'uomo ha praticamente fatto sua riscattandola, comprandola e offrendole una possibilità di vita a cui la stessa mai avrebbe potuto anelare.

L'attrazione tra l'ex militare e la donna diviene palpabile, mentre anche altri particolari circa una sorta di infedeltà della donna nei confronti del marito viene ufficialmente a galla.
Christian Petzold si ritrova apparentemente invischiato tra i meandri del classico triangolo amoroso degno degli sviluppi di un ennesima versione da  "Brivido caldo" o da "Postino suona sempre due volte".
Ma stavolta, nell'intreccio che non rinnega i tratti classici della vicenda, si innesta qualcosa di più complesso: una deriva morale che sopraggiunge a spiazzare, oltre che lo spettatore, ancor più i due complici ed amanti, sino ad un finale che si rivela il più autentico punto di forza della storia.

Ottimi Benno Furmann e Nina Hoss (perfetta nel ruolo di una moderna femme fatale che non vuole né deve strafare per rendersi credibile nel suo ruolo di moglie insoddisfatta e disamorata), attrice cardine della filmografia del regista, perfetti e compatibili sia dal punto di vista fisico, sia da quello dell'alchimia che entrambi riescono ad apportare alla coppia maledetta che inesorabilmente finiscono per creare.
Ma è il personaggio del marito imprenditore (qui molto ben interpretato dall'attore Hilmi Sozer) quello che veramente sorprende, che muta da personaggio dannato a individuo redentore, tradito da particolari che la sua indole di uomo apparentemente scaltro e duro gli ha scolpito in modo indelebile, lasciando che le conseguenze tragiche della vicenda si sviluppino in modo da lasciare strascichi emotivi indelebili sui superstiti complici e protagonisti di un tranello da cui mai potranno uscire moralmente indenni.
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