Espandi menu
cerca
L'uomo che ama

Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Furetto60

Furetto60

Iscritto dal 15 dicembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 45
  • Post -
  • Recensioni 2008
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'uomo che ama

di Furetto60
6 stelle

Buon lavoro di Maria Sole Tognazzi e buona prova di Pierfrancesco Favino.

 Roberto, alias Pierfrancesco Favino, assolutamente esemplare in questa prova attoriale, è un uomo non ancora quarantenne,un farmacista di Torino, che vive due storie d’amore diverse, in due momenti differenti nel tempo. Nella prima è estremamente felice, almeno all'apparenza, con la sua nuova compagna Sara , manager di hotel di origine russa. Proprio nel momento in cui il rapporto sembra andare a gonfie vele e Roberto si appresta a invitare la sua donna a trasferirsi da lui, scopre attraverso una soffiata del fratello,il suo tradimento e la storia finisce  bruscamente.Roberto non riesce a farsene una ragione si dispera,la ama, la odia, vorrebbe riaverla,insomma cade in uno stato di prostrazione e di profonda depressione

Nella seconda,  Roberto vive una relazione  solida e matura con Alba,alias Bellucci,che si occupa di allestimenti in una galleria d’arte contemporanea,con la quale  convive ed è alla ricerca di una nuova casa per mettere su famiglia, ma non è del tutto sereno, tant'è che soffre di una grave forma d'insonnia,che lo logora, al punto da spingerlo dal medico, che esclusa ogni patologia organica, lo spinge verso un'analista."chi dorme male, vive male e viceversa" Invece è' il fratello Carlo ad avere  problemi sentimentali, perché ha rotto improvvisamente con il compagno Yuri, al quale per evitare pietismi,non ha confidato di essere affetto da una grave  malformazione cardiaca e dell'intervento rischioso che si appresta a subire.Roberto condivide l'ansia del fratello,si confronta con lui, e s'interroga su se stesso e cosi ha modo di riflettere sui propri sentimenti,fino a maturare la consapevolezza di non amare la sua compagna,da abbandonato si trasforma in chi lascia.

Sullo sfondo di una  Torino malinconica e fumosa,  e sulle note della "esordiente"  Consoli al suo primo lavoro per il cinema,la regista,figlia d'arte Maria Sole Tognazzi,firma  la sua seconda opera, compiendo un'interessante riflessione sui sentimenti, utilizzando una struttura narrativa nuova,su due diversi piani temporali, portando Favino a ricoprire nelle due storie,ruoli opposti, a sperimentare sia la dolcezza sia la crudeltà dell’amore, e sopra ogni altra cosa la forza prepotente di un sentimento irresistibile. Roberto parla e comunica con il fratello, con la collega della farmacia e con i genitori, in cerca di risposte , che ovviamente non potranno arrivare perchè non ce ne sono.L'unica certezza è per Roberto,il mistero dell'amore, l’imprevedibilità degli eventi,il rischio che la vita inevitabilmente comporta, sapere che tutto può finire, senza per questo rinunciare ad amare.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati