Regia di Roger Kumble vedi scheda film
Commedia priva di inventiva le cui uniche armi, davvero spuntate, sono i più triti escamotages da road-movie e le immancabili smorfie del protagonista Martin Lawrence.
Roger Kumble è uno di quei troppi autori che dopo una promettente opera prima (“Cruel Intentions”, anno 1999) è stato poi capace di dar vita solo a film di qualità davvero infima. Questo “In viaggio per il college”, prodotto (inspiegabilmente) dalla Disney con un budget di 25 milioni di dollari, è null'altro che una commedia macchiettistica che cerca disperatamente di colmare il vuoto lasciato dalla totale mancanza di idee originali con da un lato tutti i più facili e triti stratagemmi da road-movie da due soldi, e dall'altro le smorfie tanto care al protagonista Martin Lawrence. E fatte tali premesse difficile sarebbe pensare a un'opera non dico riuscita ma anche solo potabile. Ma se comicità e idee originali latitano, quello che invece qui abbonda è quella sorta di (bonario?) razzismo a ruoli invertiti che sembra oggi perfettamente accettabile dalle parti di Hollywood. I protagonisti del film sono infatti tutti neri, mentre quelli di contorno sono assolutamente e inspiegabilmente tutti bianchi e tutti, nessuno escluso, risultano vere macchiette e/o imbecilli. Insomma, esattamente la maniera in cui il cinema presentava i neri nell'anteguerra, qualcosa che oggi tutti bolliamo giustamente come razzismo. Una curiosità: la protagonista femminile, Raven Symoné, interpretava la piccola Olivia (figliastra di Denise) nella celebre serie TV “I Robinson”. Tornando invece al regista va infine aggiunto che il suo film seguente (e per ora ultimo) “Puzzole alla riscossa”, realizzato nell'anno 2010, è di qualità persino inferiore a quella raggiunta con questo "In viaggio per il college"!
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