Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Uno dei massimi capolavori del Neorealismo Italiano (anche se personalmente gli preferisco Umberto D) che restituisce una lucida e fredda descrizione del clima dell’immediato dopoguerra. Per il protagonista la ricerca della bicicletta rubata diventa quasi un ossessione perché l’unico mezzo per poter lavorare e mantenere la famiglia, e in questa discesa verso un finale a tratti tragico ma prevedibile viene accompagnato dal figlio che sarà testimone di una giornata forse destinata a cambiare per sempre la sua visione del padre. Sullo sfondo scorre una Roma appena uscita dal baratro della guerra e in pieno fermento (sembra in alcune scene di vedere quasi un formicaio umano..). Tra povertà morali e materiali, tra delusioni e illusioni, padre e figlio attraversano un mondo dove vige la regola del “tutti contro tutti” nella disperata ricerca di un punto di ancoraggio da cui ripartire.
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