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È l'amor che mi rovina

Regia di Mario Soldati vedi scheda film

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La recensione su È l'amor che mi rovina

di cherubino
7 stelle

Tre quarti del film sulle nevi del Sestrière com'era sessantasei anni quando sciare era per pochi. Qui ci sono delle spie che cercano di farlo per passare il confine francese, ma non hanno fatto i conti sulla buona sorte dell'ingenuo Walter Chiari e della bella maestra di sci (Lucia Bosè) di cui è innamorato. Un'ora e mezza gradevole.

 

È L'AMOR CHE MI ROVINA (1951)

 

Primo film che vede protagonisti insieme Walter Chiari e Lucia Bosè, che erano una bellissima coppia, protagonisti allora nella realtà di una storia d'amore che sembrava sarebbe durata nel tempo. Lui non aveva ancora la fama di conquistatore che ebbe in seguito ed era innamoratissimo di lei. Lei conobbe solo qualche anno dopo il grande torero Luis Dominguin che sposò nel 1956. ♥

27 anni l'età di lui, che era già popolarissimo ma negli anni precedenti il 1951 aveva interpretato solo cinque film e il primo di essi ("Vanità", diretto da Giorgio Pastina, anno 1947) gli aveva fruttato uno dei due soli premi significativi della carriera, un Nastro d'Argento come attore esordiente: ironia della sorte, non un film comico bensì drammatico, così come per il premio successivo (a Venezia, ben 39 anni dopo♦).

Nello stesso anno 1947 Lucia appena sedicenne era diventata Miss Italia♠ e poi prima di questo film ne aveva girati due, entrambi nel 1950 e con registi di chiara fama: Giuseppe De Santis ("Non c'è pace tra gli ulivi") e Michelangelo Antonioni ("Cronaca di un amore").  

Ci si poteva aspettare allora per entrambi una lunga carriera cinematografica piena di successi e non fu così: soprattutto per Walter, fu un vero peccato perchè, signori, parliamo di un uomo (quelli della mia generazione gli sono affezionatissimi) cui il destino fu spesso avverso ma che era attore versatile e dotatissimo. 

Al cinema diede poco e dal cinema ebbe poco ma a noi sembra sempre che manchi il suo nome quando, giustamente, vediamo ricordati insieme cinque grandi attori che rappresentano un'epoca da rimpiangere: Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi.

Mi scuserete se non ho ancora parlato del film: in realtà l'ho visto oggi pomeriggio in Tv prevalentemente proprio per avere l'occasione di ricordare Walter Chiari, si trattasse di questo film o di un altro.

E' un "filmino"?

Per certi versi sì, non me la sento di contraddire le tre opinioni che mi precedono: "...si tratta della solita (garbata) commediola fatta di equivoci e personaggi monodimensionali (il cattivo, la bella, l'ingenuo)..." è la recensione di mm40; e poi il commento meno favorevole di Carlo Ceruti "film garbato ma molto datato, noioso e perciò ben poco divertente" e quello più generoso di chribio1 "...va a momenti ma le frizzanti gags di Walter Chiari aggiunte ad altre parti simpatiche ed ancora godibili ne fanno uscire fuori una visione pienamente gradevole ... voto 6,5". 

C'è del vero, io credo, in tutte queste considerazioni (salvo che non l'ho trovato noioso), che comunque mi sembrano superare, mediamente, il voto attribuito al film dagli utenti di Film Tv (4,5/10): lo trovo troppo penalizzante, ma hanno votato solo in nove, non fa testo.

Mi confortano invece le Note della scheda: "Sceneggiata abilmente da Mario Monicelli e Steno, una commedia interessante con un Walter Chiari in piena forma. Non il miglior film di Soldati ma senz'altro uno dei suoi più divertenti".

E mi aiuterà riportare qui un accenno alla trama quale veniva oggi descritta in TV: "Walter, un tranquillo giovanotto poco incline alle attività agonistiche, lavora come commesso in un negozio di articoli ...sportivi ed è innamorato della maestra di sci. Per starle vicino finisce al Sestrière, dove si trova coinvolto in una incredibile storia di spionaggio".  

Ebbene, mi sembrano proprio quelli da me evidenziati in grassetto i motivi di interesse che si possono trovare.

La sceneggiatura è qui importante e veramente originale, non si tratta di una successione di gags in funzione della comicità del protagonista, anzi direi che si ride meno di quel che ci si possa aspettare. La "incredibile storia di spionaggio" è il fulcro del film, al punto che qualche critico lo ha considerato, sia pure in versione di commedia comica, il primo - ante litteram - di "fantaspionaggio", il genere cinematografico che ebbe sviluppo in Europa durante la guerra fredda nella seconda metà degli anni sessanta sulla scia dell'agente 007.

La storia, per quanto paradossale nei dettagli, si fa seguire con interesse fino al lieto fine ed è quella di un gruppetto di spie che, venute in possesso di un innovativo liquido atomico, ne hanno nascoste alcune gocce in un anello e hanno individuato nell'ingenuo Walter la persona adatta per consegnarlo dietro compenso ad una contessa dell'Est. Dovrà portarglielo al Sestrière dove lui va ben volentieri per rivedere la bella Lucia, maestra di sci di cui è innamorato. Un amico (Aroldo Tieri) complicherà non poco l'operazione, che si concluderà sulle nevi tra il Sestrière e il confine francese, via di fuga delle spie.

È appunto il Sestrière del '51 un altro motivo di interesse, forse non solo per me che ci andai solo una domenica in gita nel '64 da Torino con la ragazza che l'anno dopo fu mia moglie. Nessuno di noi due sapeva ancora sciare (imparammo, non bene, solo a fine '74) ma anche allora di sciatori non ce n'erano tanti. Non ho idea di come si sia trasformata questa località in oltre mezzo secolo. Certo, nel 1951, lo sci era sport davvero per pochi. La Bosè intervistata al proposito disse che nè lei nè Chiari erano capaci di sciare: uno dei pochi sport che Walter non avesse praticato in gioventù, atleta eccellente com'era stato. Tutto sommato, ebbe quasi più riconoscimenti come sportivo dilettante che come attore: pugilato (1939, campione lombardo dei pesi piuma), nuoto (campione GIL  100 metri stile libero) bocce (campione lombardo) e anche considerato un provetto giocatore di tennis. Caro indimenticabile Walter!

 

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♦ Per la sua interpretazione del film "Romance" (regista Massimo Mazzocco): Premio Pasinetti al miglior attore (43.a Mostra del Cinema di Venezia, 1986).

E per lui fu una beffa la consegna della ben più prestigiosa Coppa Volpi al Carlo Delle Piane di "Regalo di Natale" di Pupi Avati che poi, dieci anni dopo, su questa vicenda girò il film "Festival" nel quale Chiari era impersonato da Massimo Boldi: io non l'ho ancora visto ma AndrewTelevision01 scrive che è stata la miglior interpretazione della sua carriera.

 

♠ In questa edizione del '47 del concorso di Miss Italia, tenutasi a Stresa, Lucia Bosè vinse battendo, tra le altre, queste concorrenti: Gianna Maria Canale (seconda), Gina Lollobrigida (terza), Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago.

 

https://tototruffa2002.it/galleria-multimediale/la-stampa/articoli-d-epoca-altri-artisti-e-altri-temi/walter-chiari/1955-walter-chiari-non-rispondero-a-un-matrimonio-con-un-altro-matrimonio.html

 

 

 

 

29.9.17, cherubino

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