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10 cose di noi

Regia di Brad Silberling vedi scheda film

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La recensione su 10 cose di noi

di nickoftime
8 stelle

Girato nello stile caro al cinema indie (pauperismo produttivo,telecamera a spalla, luci naturali, scenografia presa in prestito dalla realtà). il film di Brad Sieberling mette in scena l’incontro di due solitudini sullo sfondo di una Los Angeles lontana anni luce dall’ immagine ideale e glamour che propaganda: lui (un Morgan Freeman leggero come l’aria) è un attore holliwoodiano in cerca di rilancio, lei (Paz Vega sguardo di fuoco e curve consistenti)è una cassiera di un supermarket periferico. Due modi diversi di reagire alle difficoltà della vita ma la stessa ansia da prestazione che ne accompagna le scelte quotidiane. Una giornata particolare gli darà l’occasione per fare pace con se stessi e credere nuovamente nelle proprie capacità. Balzato alle cronache per meriti che nulla hanno a che fare con le sue qualità artistiche(nell’estate americana il film era regolarmente nelle sale e ufficialmente scaricabile dalla rete ) il film si sviluppa su due momenti successivi, il primo, reso divertente dalla comicità involontaria delle situazioni e da una scelta stilistica che lavora sulle suggestioni tanto dei corpi quanto delle parole, la seconda più riflessiva ed intimista, quasi un on the road esistenziale, in cui le diverse fermate (a casa della collega che le ha rubato il marito, nel grande magazzino per la scelta dei vestiti, nell’ufficio in cerca di un nuovo lavoro) rappresentano il passaggio obbligato per il definitivo cambiamento. Una film di affetti speciali prodotti dalla generosità di due interpreti in stato di grazia, che non si limitano alla replica di uno schema già pensato ma diventano essi stessi personaggi, espressioni di un feeling vitale e contaggioso che dimentica la tecnica e prende a piene mani dalla vita. Il duetto fisico e vocale ci restituisce due persone in carne ed ossa, lontani dal modello surrogato da tanto cinema contemporaneo; riesce a rendere la sospensione emozionale, l’afflato sottile e soprattutto la distanza fisica che divide l’empatia caratteriale dal desiderio omnicomprensivo.Sieberling lo asseconda senza manie di protagonismo e con una regia invisibile e per questo efficace. Un antidoto contro l'aridità dei sentimenti, 10 items or less e forse l'inizio di una nuova carriera per un regista che ha vinto la sua scommessa.

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