Regia di Nikita Mikhalkov vedi scheda film
VOTO : 7.
Dodici compagni chiusi in una palestra adibita a camera di consiglio per sentenziare la condanna di un giovane ceceno reo di aver ucciso il suo padre adottivo che tra l’altro faceva parte dell’armata russa.
Un caso senza storia, in certi casi (ma è così ovunque) il destino è scritto un po’ per la debolezza dell’accusato, un po’ per la tipologia della vittima, ma soprattutto per gli interessi che ci sono dietro.
Interessi che vengono tenuti nascosti ed emergono solo nella parte finale.
Praticamente teatro al cinema per questo ritorno di uno dei registi russi più amati con una storia tutta ambientata, a parte alcuni flashback, all’interno di un unico locale.
Dodici caratteri, tante storie ed esperienze di vita diverse, raccontate con calma e trasporto in monologhi spesso interessanti ed a carattere universale, anche se da questi emergono soprattutto diversi tratti della società russa.
Film che si costruisce con il tempo e del tempo se ne infischia, prendendosene anche un po’ troppo.
Ecco senza dubbio l’ho apprezzato, ma probabilmente avrebbe potuto durare un po’ di meno (unica nota a sfavore del film per me).
Rimane nel complesso un’opera di valore, sia morale (il messaggio sembra essere che non c’è giustizia neanche quando ci si impegna per ottenerla, ma dove siamo finiti?), sia per il rigore formale della sua costruzione, solida ed articolata nella psiche, nelle debolezze e nella volontà dei suoi personaggi .
Un po’ troppo lungo, ma bello, decisamente.
VOTO : 7.
Orchestra un film "teatrale" che unisce forma e sostanza in giusto equilibrio tra loro
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