Regia di Andrea Manni vedi scheda film
Nonostante Maurizio Costanzo abbia collaborato alla stesura della sceneggiatura di un capolavoro come Una giornata particolare, ogni volta che leggo il suo nome immischiato in qualche operazione mediatica – sia film, sia teatro, sia reality o via dicendo – comincio a temere il peggio. Non è un pregiudizio, anche perché quando ti ritrovi di fronte ad una cretinata del genere non puoi che prendertela con chi l’ha pensata, prima che con chi l’ha realizzata. La storia è banale, ammasso di luoghi comuni che si inseguono e si ripigliano in un turbinoso concentrato letale tra la peggior fiction Mediaset e gli irritanti test delle riviste patinate. Lo svolgimento di per sé è banalissimo, smorto, privo di qualunque guizzo creativo. Si arranca faticosamente l’ora e mezza, senza un vero interesse verso il racconto e chiedendosi quale sia la ragione di esistere del film. L’andamento è sciatto, gli stereotipi di una presunta commedia all’italiana fanno capolinea senza convinzione: è un film figlio dei nostri balordi tempi, asciugato di qualunque minimo approfondimento sul legame tra i due protagonisti, tutta giocata con falsità sui territori di una risaputa crisi sentimentale. Peccato per Andrea Manni, che ci fa la figura del cavolo a merenda. Peccato per un cast sulla carta valido e sprecatissimo con due attori belli e fuori fuoco. Si salva la sottovalutata Cecilia Dazzi, ma anche lei è ben conscia della cavolata a cui prende parte.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta