Regia di Richard Eyre vedi scheda film
“Diario di uno scandalo” si rifà al romanzo di Zoe Heller “La donna dello scandalo” e lo sceneggiatore Patrick Marber ha partorito uno script perfetto con dialoghi eccellenti, guadagnandosi una nomination agli Oscar. È una angosciante storia di ossessioni nascoste che emergono in maniera inquietante, un profondo ritratto della classe media inglese che vive le sue passioni in silenzio, i cui segreti sono custoditi in un silenzio tormentante. Il vero tema è quello della manipolazione mentale e la vittima unica e sola di questo trattamento è Sheba: oggetto del desiderio di tre individui -oltre ai già citati Barbara e lo studente c’è anche il marito, il maturo Richard, assolutamente non secondario-, ma manipolata sia dalla terribile Barbara, sia, incredibile a dirsi, dallo studente con cui ha una relazione, ossia, ciò che di più improbabile poteva accadere. Un’opera sublime, dramma forte ma sotto sotto anche una commedia amara nerissima, sicuramente un vigoroso, appassionante e trascinante melodramma che fa perno sulle due figure femminili protagoniste. Il finale è prevedibile, tutt’altro la scena conclusiva: guardatela con attenzione. È la summa di tutto il carattere e il modo di vivere della perversa e diabolica Barbara Covett. Da non perdere.
Barbara Covett è una vecchia insegnante di storia in una malandata scuola superiore in cui tutti, dai colleghi agli studenti, la disprezzano, rispettandola. Una scuola in cui “studiano” futuri operai, futuri idraulici e, perché no, qualche futuro terrorista, come dice all’inizio. L’inquieta signora passa le sue giornate scrivendo il suo amaro diario e coccolando la gatta Portia, finché non fa compare la nuova insegnante di disegno, Sheba Hart. Potrebbe essere lei l’amica fedele e leale che ha sempre cercato e, difatti, le due donne legano molto. Ma quando scopre che Sheba ha una relazione con uno studente quindicenne, Steven, si sente tradita. Il loro rapporto prende così una piega improvvisa e di sudditanza, nel quale Barbara riesce a dominare la donna grazie al ricatto che le ha imposto. Quando muore l’amata gatta, Barbara chiede sostegno a Sheba. Ma il suo rifiuto da origine ad un’aspra, malefica vendetta che fa emergere il lato più oscuro del cuore nero di Barbara.
Eccellente partitura musicale di Philip Roth, vera parte integrante del film.
Nulla. E' stata una vera sorpresa, non pensavo fosse così bello. Voto: 9.
Un po' assopito, ma molto efficacie.
Luciferino.
Straordinaria: raggiunge altissimi livelli dando il suo diploma d’attrice.
Magnifica nel tremendo, ma in realtà perfidamente adorabile, personaggio di Barbara Covett, frustata e solitaria insegnante che riversa tutte le sue emozioni (ossessioni) nell’amarissimo diario, nel quale incolla una stellina se constata che la giornata passata è andata bene.
Impeccabile, degna di un thriller.
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