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I sopravvissuti delle Ande

Regia di René Cardona vedi scheda film

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La recensione su I sopravvissuti delle Ande

di Donapinto
4 stelle

Film tratto da uno sconcertante e raccapricciante fatto di cronaca che all'epoca scosse e inquieto' l'opinione pubblica mondiale. Nell'ottobre del 1972, un aereo con a bordo 45 passeggeri, tra i quali una squadra di rugby universitaria uruguaiana, partiva dall'aeroporto di Montevideo alla volta di Santiago del Cile. A causa di un probabile errore del pilota, l'aereo si schiantava sulla Cordigliera delle Ande innevate. I sopravvissuti (16 in tutto) verranno salvati dopo ben 73 giorni, periodo vissuto in condizioni atmosferiche impossibili e senza cibo. Quest'ultima necessità verrà risolta dagli scampati nutrendosi della carne dei cadaveri dei passeggeri morti. Dopo soli quattro anni dai tragici avvenimenti, il regista cubano di nascita, ma messicano di adozione Rene' Cardona (da non confondere con il figlio Rene' Cardona Jr. al quale viene spesso ed erroneamente attribuita la regia di questo film) decide di portare in immagini quei tragici avvenimenti. Un grosso rischio mettere nelle mani di un regista come Cardona, solitamente molto attivo nel cinema di exploitation (suo il trashissimo KORANG-LA TERRIFICANTE BESTIA UMANA) un soggetto che tratta un argomento tanto scabroso come l'antropofagia, basato oltretutto su reali avvenimenti. Con mia grossa sorpresa invece, la pellicola risulta molto più "onesta" di quanto avessi potuto immaginare. La parte riguardante il cannibalismo, viene affrontata in maniera alquanto discreta, senza concessioni eccessive e gratuite allo splatter e al morboso. Il regista si preoccupa anche di dare un tono documentaristico alla pellicola, aggiungendoci una voce fuori campo che spiega nei minimi particolari gli avvenimenti. Ma nonostante questi buoni propositi, bisogna sempre ricordarsi di chi si trova dietro la macchina da presa. Cardona, come suo solito, gira male e velocemente, dando semplicemente l'impressione di finire il prima possibile e incassare il dovuto. Interpreti volenterosi ma mediocri, commento musicale assolutamente inappropriato e totale mancanza di tensione drammatica. Io non sono mai riuscito a immedesimarmi nei personaggi e nella situazione tragica che stavano vivendo. Forse storie del genere e' meglio evitare di proporle in opere di finzione, accontentandosi delle testimonianze degli stessi protagonisti. Nel 1993 l'americano Frank Marshal dirigerà la sua versione dei fatti (sostanzialmente non dissimile dal film di Cardona) con un'opera interpretata da veri attori e un budget molto più consistente, dal titolo ALIVE-SOPRAVVISSUTI, senz'altro migliore del film del 76', ma non particolarmente eccelsa. Da ricordare soprattutto per la drammatica e spettacolare scena dell'incidente aereo.

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