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Requiem

Regia di Hans-Christian Schmid vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Requiem

di zombi
8 stelle

chi non ha mai pregato dio che gli andasse bene l'esame del giorno dopo? se dovessi contare tutte le volte che l'ho fatto sarei milionario. religiosità come patologia da curare con un ciclo di... dodici esorcismi, fino all'estinzione non della malattia bensì della "malata". non fosse una storia vera ci sarebbe da raccontarci le barzellette tanto è assurda e difficile da credere. in effetti più di una volta mi son ritrovato a pensarmi un sorriso sulle labbra vedendo la hueller performare. non siamo forse lontani dalla emily watson di le onde del destino e forse anche qui suonano delle campane nel cielo. non siamo troppo lontani nemmeno da l'esorcista e una scena come quella in cui michaela dimostra all'amico e al fidanzato che non riesce a toccare il crocefisso è agghiacciante. non riesce a toccarlo perchè non si avvicina al crocefisso con quella mano adunca nell'atto di afferrare. è il classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto? questa ragazza oppressa da una madre che le butta via i vestiti alla moda perchè non è da "una klinger", che cerca una via di fuga da una vera malattia come l'epilessia croce di cui vergognarsi e una follia spada di damocle che le affonda lentamente nel cervello. si sente bene quando si scatena in un ballo sincopato ma stefan il suo ragazzo la guarda come fosse una tarantolata. quindi una volta di più deve reprimersi. finalmente un volto nuovo per una recitazione sconvolgente. michaela dopo una breve passeggiata su di un colle in mezzo a quella campagna che sembra una coperta patchwork, si fa riportare a casa dall'amica verso la beatitudine del martirio come l'amatissima santa caterina. e quei riflessi di rami sul vetro della macchina sembrano le ferite, le abrasioni e i segni di deperimento di un'altra adolescente tormentata di nome regan.

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