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La morte dietro il cancello

Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film

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La recensione su La morte dietro il cancello

di Donapinto
5 stelle

Tipico horror a episodi (quattro in tutto) prodotto dalla britannica Amicus, ambientati all'interno di un manicomio, dove un giovane psichiatra ascolta le storie di quattro pazienti internati: una coppia di diabolici amanti architetta l'omicidio della moglie di lui. Il marito la uccide e la seziona. Ma la donna era un'adepta di uno stregone voodo; un sarto in bolletta accetta sotto un generoso compenso di confezionare un'abito per un misterioso e ambiguo cliente, che si rivelerà essere poi un praticante di magia nera; una giovane donna appena dimessa da una clinica psichiatrica, ha una misteriosa amica che la condiziona in tutte le sue scelte; un paziente costruisce robottini che riesce a comandare telepaticamente.                                                                                                                                          Avevo molte aspettative per questo titolo, specie dopo le recensioni lette su altri siti. Purtroppo questo LA MORTE DIETRO IL CANCELLO non esce dai soliti cliché e schematismi degli horror a episodi targati Amicus, condizionati dal basso budget e dalla breve durata degli episodi, nonostante siano sceneggiati da Robert Block. Il talentuoso Roy Ward Baker riesce a ricreare un'atmosfera claustofobica e opprimente all'interno di questo manicomio, ma dirige in maniera piuttosto anonima i quattro episodi. Parte bene il primo, ma che finisce con lo scadere nel ridicolo involontario. Il secondo parte ancora meglio, con un'ambientazione cupa e uno svolgimento da incubo. Un finale grossolanissimo rovina il tutto. Il terzo episodio e' una storia di sdoppiamento della personalità, confezionato e sceneggiato in maniera piuttosto banale. Tre anni dopo Dan Curtis nel suo TRILOGIA DEL TERRORE farà molto meglio. Il quarto e ultimo episodio altro non fa che preparare il tragico (e prevedibile) epilogo. Sufficienza molto risicata per una pellicola che ha nei suoi bravissimi interpreti, forse il suo unico e vero pregio.

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