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La mano

Regia di Oliver Stone vedi scheda film

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La recensione su La mano

di maghella
8 stelle

Perdere una parte importante di se stessi, e perdere anche la ragione, il senno.

Oppure perdere una parte di se per acquistarne un'altra più terrificante, perdere una mano per trovare un “terzo occhio”.

 

Michael Caine è un famoso fumettista, in crisi coniugale, con una bambina che ama moltissimo.

In macchina, mentre sta litigando con la moglie, rimane vittima di un incidente stradale, e perde di netto la mano destra. Improvvisamente per lui la vita cambia drasticamente, privato di una parte fondamentale per il suo lavoro, cerca di trovare una soluzione alla sua perdita, riciclandosi come maestro di disegno in un paesino sperduto, distante dalla moglie e dalla figlia.

 

Strani episodi cominciano ad avvenire, visioni o incubi si concretizzano in maniera sospetta per Jonathan Lansdale (M. Caine): bozzetti sciupati, incidenti, disegni sconci, tutto senza che Jonathan riesca a dargli una motivazione sensata. Intanto la mano tagliata, e mai ritrovata, inizia ad animarsi e ad avvicinarsi pericolosamente alla casa dove abita il fumettista.

 

Forse in alcuni momenti il film rischia qualche scena ridicola, ricordando più la mano della Famiglia Addams, ma il film è talmente carico di tensione, e la bravura di M. Caine è tale che si riesce a superare anche qualche momento di imbarazzo.

 

Intanto Jonathan, incontra persone che lo deludono e che per opera della sua mano vendicativa, trovano una morte cruenta. Quando la moglie lo informa che si vuole separare, Jonathan è convinto che la sua mano monca stia compiendo la sua giusta vendetta, e quando sente la donna gridare nella stanza accanto alla sua, si precipita per controllare se la “sua” mano ha svolto il compito che doveva.

 

Solo la presenza della amata bambina impedirà il peggio. Una lotta delirante tra Jonatahn e la mano, l'intervento della polizia e la scoperta che....

 

No, il finale non lo svelo, è molto divertente, e M. Caine è decisamente convincente nel ruolo del “Dr Jekill e Mr. Hyde”, dove però la trasformazione ha lasciato il posto all'amputazione-acquisizione. Sì perché è la perdita della mano, che coincide con la perdita del lavoro, della sua donna, della bambina, a rendere Jonathan una sorta di mutante.

 

Impressionanti le scene dove lui cerca di convivere con la sua nuova situazione, e prende confidenza con il braccio meccanico, che appare più come una morsa, che poco aiuta, ma che anzi rende più evidente l'amputazione della mano.

 

Gli effetti speciali sono molto buoni, la mano di Rimbaldi si nota (passatemi il gioco di parole).

Terzo film di Stone, mi è piaciuto molto, divertente.

Cosa cambierei

Il doppiaggio.

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