Regia di Keenen Ivory Wayans vedi scheda film
I fratelli Wayans al gran completo realizzano una sorta di “Mamma ho perso l'aereo” piena di volgarità e doppi sensi a sfondo sessuale. La comicità latita e non si comprende in un film del genere come siano stati usati i 60 milioni di budget. VOTO: 3
“Little Man“, distribuito in Italia col titolo “Quel nano infame“, è una commediola leggera leggera e di tipo prettamente slapstick, diretta e interpretata dai fratelli Wayans al gran completo. Il plot ruota intorno a un nano ladro che pur di recuperare un prezioso gioiello che era stato costretto a nascondere nella borsetta di una giovane donna, si finge bebè, facendosi lasciare dal suo socio idiota fuori dalla porta della suddetta signora al fine di essere adottata da questa. Ora, la credibilità di tale presupposto è evidentemente pari allo zero e tara quindi il prodotto già in partenza, trascinandolo inesorabilmente a fondo. Prodotto che, detto sia, basa tutto il suo (scarsissimo) charme su riferimenti sessuali, calci ai genitali, padellate in faccia, cacca, pipì e doppi sensi a sfondo chiaramente sessuale. Se quindi un breve sunto del copione potrebbe far vagamente pensare a una sorta di “Mamma ho perso l'aereo”, il risultato cade decisamente lontano da tale modello, e coloro i quali dovessero pensare a tale film per una serata di cinema in famiglia farebbero bene a ripensarci. Anzi, considerato il livello della pellicola, pure quelli che si apprestano a guardarlo da soli farebbero bene a ripensarci, perché se è vero che che il film strappa qua e la qualche risata, è altrettanto vero che leggerea visione ultimata di un budget di 60 milioni di dollari fa davvero cadere le braccia.Che c'avranno fatto con quei soldi? Usati tutti per sovrapporre digitalmente la testa di Marlon Wayans al corpo di un vero nano?
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