Regia di Lewis R. Foster vedi scheda film
Dopo una spettacolare evasione collettiva, solo sei uomini riescono a sfuggire alle ricerche della polizia: vorrebbero recuperare la refurtiva nascosta da uno di loro, ma sono costretti a seminare cadaveri e cominciano a perdere pezzi. Più che dignitoso esemplare di B movie, teso e violento. Fin dall’inizio appare chiaro che lo scontro finale sarà quello fra William Bendix e Arthur Kennedy, con gli altri quattro (narrativamente sacrificabili) a fare da contorno. In un contesto fortemente maschile spiccano i personaggi di due donne, entrambe a loro modo disilluse, che però fanno intravedere a due degli evasi la possibilità di una vita diversa: l’innominata ragazza del treno, che sta tornando da St. Louis al paesello dopo aver abbandonato il sogno di diventare una cantante, e quella che si è ritirata a vivere in una fattoria con la madre e il figlioletto dopo essere stata lasciata dal compagno. Purtroppo è un film faticoso da seguire, specialmente all’inizio, perché si svolge in buona parte al buio (o di notte, o dentro la grotta dove i nostri hanno trovato un primo rifugio): a volte è difficile capire cosa sta succedendo.
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