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The Producers - Una gaia commedia neonazista

Regia di Susan Stroman vedi scheda film

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La recensione su The Producers - Una gaia commedia neonazista

di Decks
8 stelle

"Abbiamo riunito il peggior regista, il peggior copione e i peggiori attori per mettere in scena un'opera straordinaria!" Questa frase pronunciata con disperazione da Max Bialystock, è la battuta più rappresentativa di questo adattamento, scritto e sceneggiato da Mel Brooks, basandosi sul suo film "Per Favore non Toccate le Vecchiette". Non solo essa è uno splendido riassunto dell'intero lungometraggio, ma è anche una difesa metaforizzata a quelle pellicole, che nonostante non abbiano grandi nomi da esporre sulla locandina, o una maestria registica e di copione, con poche piccole trovate possono riuscire a sfondare. Idee che modernizzano il già visto, non permettendogli di cadere nel retorico. Proprio come afferma Gary Bridge "la gente è stufa di rivedere la Guerra Mondiale 2", e non a caso sarà proprio il sarcasmo e la satira a sollevare l'orrido spettacolo e rendere famosi i due produttori di Broadway.

Una difesa dunque a quel cinema irriverente che tanto apprezza Mel Brooks, attraverso questo musical con divertenti battute e ricco di situazioni esilaranti (come l'attacco di nervi di Broderick), e con coreografie eccezionali in quei simpatici balli accompagnati da buone musiche, nonostante siano cose già viste in altri mille musical.

Il cast di attori è invidiabile, con Nathan Lane, sopra di tutti, che con la sua elevatissima espressività e grazia nei movimenti rende spassose tutte le sue scene. Ma una nota di merito va pure al complessato Broderick, alla bellissima e sensuale Uma Thurman, al completamente andato Will Ferrel e all'Hitler gay Gary Bridge, che dà un tocco unico alla sua versione di Hitler, mostrando come Brooks sbeffeggi e derida il nazismo.

Le due ore purtroppo si fanno sentire, e dopo la folle sparatoria di Ferrel nell'appartamento dei produttori, il resto diviene scialbo, con un ritmo che si abbassa drasticamente e fa calare l'attenzione dello spettatore, con una minor originalità delle scene. Susan Stroman, oltretutto, più avvezza al mondo teatrale, non miscela bene teatro e cinema, e oltre alle scenografie (troppo teatrali) anche la regia diventa a volte eccessivamente statica.

Resta comunque un ottimo film, che farà passare un'allegra serata a tutti nonostante il (troppo) prolungato finale e la regia ancora acerba e troppo teatrale della Stroman, grazie a coreografie scatenate e personaggi assurdi e simpatici mostrando che un tocco di originalità può rendere un'opera indimenticabile.

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