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Giuro che ti amo

Regia di Nino D'Angelo vedi scheda film

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La recensione su Giuro che ti amo

di mm40
1 stelle

Nino lotta su tre fronti: dimenticare il suo passato di camorrista, ottenere l'adozione del figlio di una prostituta e conquistare il cuore della figlia di un pescatore. Soffrirà, ma con tanta buona volontà raggiungerà ogni obiettivo.

 

La notizia qui è che Nino D'Angelo esordisce come regista: niente che possa in effetti distinguere Giuro che ti amo da una qualsiasi pellicola delle precedenti, fossero dirette da Ninì Grassia (con il suo pieno impegno) o da Mariano Laurenti (con la mano sinistra). Il sodalizio con il produttore Francesco Calabrese continua così nel segno della massima autarchia possibile, che prevede il caschetto biondo come protagonista, regista, sceneggiatore (insieme a Calabrese e al notoriamente catastrofico Piero Regnoli), autore della colonna sonora insieme a Franco Chiaravalle e Dio sa cos'altro. Giuro che ti amo è un buon mix dei lavori dei due sopracitati registi: c'è la tragedia-sceneggiata alla Grassia e c'è l'elemento comico alla Laurenti (Bombolo, nella fattispecie); c'è pure, come detto, la totale mancanza di senso logico della trama e l'affastellarsi di disgrazie - accolte in maniera ridanciana e strafottente - che si disperdono nell'ingiustificatamente smodato lieto fine. Coprotagonista è la solita Roberta Olivieri, la cui carriera nel cinema si accompagna ai 'successi' di D'Angelo; presenti anche Gabriele Tinti e Rik Battaglia. Per vedere la seconda regia di NDA bisognerà attendere ben 14 anni, quando uscirà Aitanic (2000). 1,5/10.

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