La recensione su Perché non facciamo l'amore?

Il dottor Bernardo Livi (Renzo Montagnani), dentista oberàto dal lavoro, fugge dallo studio medico dietro sollecitazione della piacevole e avvenente Manuela (Barbara Bouchet), spacciatasi per cognata d'un ricco industriale, il commendatore Robelli (Antonio Ferrandis). Giunto alla villa s'imbatte in Diana, sorella gemella di Manuela e moglie dell'imprenditore libertìno: per via d'una lunga serie di circostanze, Bernardo è costretto a spacciarsi come un esperto di malattie sessuali e a prescrivere lunghe astinenze dai rapporti carnali. Le motivazioni sono dovute agli intrecci di gelosia amorosa che coinvolgono tutti, compresa la servitù.

"Mia moglie ha avuto gli orecchioni da bambina e gli sono saliti al cervello." (Bernardo)

Da sinistra: Antonio Ferrandis, Renzo Montagnani e Barbara Bouchet

Coproduzione tra Italia e Spagna diretta con buon mestiere dal valido Maurizio Lucidi, regista dalla discreta filmografia (suo lo stupendo thriller La vittima designata, 1971) che per l'occasione coinvolge il figlio Sandro - l'anno seguente dietro la macchina da presa nell'esordio La maestra di sci - al montaggio del film. Purtroppo la sceneggiatura, opera del bravo Sandro Continenza e per la quota iberica di Francisco Lara Polop, è il vero punto debole della produzione. Il film procede infatti per sketches in un susseguirsi di eventi del tutto surreali, anche se non manca di trovate esilaranti soprattutto durante il primo tempo. Come sempre di altissimo livello l'interpretazione grottesca di Montagnani, in grado di sorreggere l'intero girato. Bellissima poi la Bouchet, qui proposta in doppio ruolo (in veste bruna e bionda) e curiosa la partecipazione della futura stellina di Drive-In, l'ex Miss Italia 1979, Cinzia De Ponti. Partecipazione di poco conto anche per il simpatico caratterista Giacomo Rizzo (nei panni di commissario con un doloroso ascesso dentale).

Perché non facciamo l'amore? finisce così per essere una pochade leggera e a suo modo divertente che cala di ritmo solo per la monotona ripetitività della seconda parte. Ma resta un buon esempio delle maestranze soprattutto italiane (alle musiche il maestro Armando Trovajoli) dell'epoca, riuscendo a strappare anche qualche salutare risata.

Renzo Montagnani e Barbara Bouchet

Citazioni 

Il commendatore Robelli, preoccupato per avere fatto cilecca con la giovane amante (Cinzia De Ponti), invoca l'aiuto di Bernardo, che prontamente replica: "E io che c'entro? Sono un dentista! Gli faccio un ponte sotto il pisello..."

"Dei virus microscopici si annidano nella sgnacchera minorata." (Bernardo durante una poco ortodossa visita medica a Diana)

Sottoposto a continue avances di Manuela, Bernardo confessa: "Ancora due carezze e ti trivello."

"Dentosomatosi nervosa": diagnosi stabilita dal dentista costretto a cercare una patologia che giustifichi l'astinenza sessuale di Diana.

"Questa bocca è tutta gengive. Non si trova un dente nemmeno a cercarlo con il microscopio. Questa mastica con le orecchie!" (Alla ricerca di un dente nella bocca dell'anziana madre di Robelli)

"Nell’anestesia del dentista c’è sicuramente anche un po’ di eroina. Se no non si spiegherebbe perché uno, dopo due ore di tortura sulla poltrona, vada subito a prendere un altro appuntamento per la settimana seguente." (Omar Fantini)

F.P. 21/02/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'35")