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Romanzo criminale

Regia di Michele Placido vedi scheda film

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La recensione su Romanzo criminale

di Utente rimosso (pithecusano)
4 stelle

La banda della Magliana. Ovvero, il più sudicio intrigo tra mafia, servizi deviati, vaticano, neofascisti e banditi che l'Italia possa ricordare. Ricordare? No, l'Italia non vuole ricordare, non vuol ricordare. Se prima non passa tutto, come un minestrone di verdure altrimenti troppo indigesto, attraverso la trincia che riduce tutto alla misura di un serial televisivo. Con la giusta dose di sesso droga e rock e roll, per far colore. Edulcorando le cose che sono ancora troppo calde, come sassi di lava, per poterle dire tutte, dimenticando dietro timidi ammiccamenti e derive sceniche quelle che è stata la vera portata di certe connivenze. Roba da far tremare i polsi, altro che metterci su uno spettacolino dove far pagare il biglietto per vedere il can can delle ballerine e il brutto piglio dei cattivi. Sarà perché ci ho abitato dentro, prima e dopo che tutto succedesse. Sarà perchè ancora non ho capito cosa ci facesse la folla radunata fuori la porta dove massacrarono "Il Canaro", cosa ci fosse di spettacolare nell'orrore. No, signori, se proprio devo vedermi una storiella di criminali da due soldi che fanno il grande passo, preferisco rivedermi Maigret. Alla Magliana, l'aria che si respirava era un'altra. La storia era un'altra. E non mi piace che qualcuno me la venga invece a raccontare così, sul ritmo di una canzone di Patty Pravo, come fosse una puntata di Beatiful dove qualcuno ha pippato un po' troppo e per questo va fuori dagli schemi. Da uno a dieci, tre

Cosa cambierei

Se proprio certi temi non si potevano toccare, meglio sarebbe stato trattare solo una parte, un episodio dei tanti fatti criminosi, dei tanti aspetti inquietanti. Ma come si deve, come era realmente, con tutta la durezza e la disperazione di un quartiere impossibile. E che è saputo rinascere.

Su Stefano Accorsi

"Perché, tu sai recitare?", avrebbe detto il buon Troisi

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