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Il mostro del pianeta perduto

Regia di Roger Corman vedi scheda film

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La recensione su Il mostro del pianeta perduto

di alan smithee
6 stelle

La guerra atomica ha devastato il paese, e gli esseri umani sopravvissuto sono soggetti a mutazioni orrende causate dalle radiazioni che imperversano ovunque. Assistiamo all'arrivo di alcuni sopravvissuti presso la casa/rifugio di un ex militare, che vi ha preso dimora assieme alla figlia, dopo essersi premurato di trovare una zona il più possibile riparata dalle mortali radiazioni che infestano il pianeta: si tratta di un saggio, intraprendente geologo, di un criminale avventato e sconsiderato che si accompagna alla sua fidanzata spogliarellista e ballerina, oltre che ad un anziano con al seguito il suo amato asino Satana.

Le difficoltà a reperire cibo e la discordia che si crea a causa del carattere dispotico e maldestro dell'estroverso e malfidato malfattore, finiranno per far precipitare la situazione, inducendo il gruppo ad uscire fuori e ad esporsi ad una minaccia ancora più incredibile: quella di un mostro che si aggira attorno a quella valle isolata, alla ricerca di nuove vittime. Scopriranno per caso che la creatura, dotata di artigli micidiali, ha un timore dell'acqua del lago situato a poca distanza dal rifugio. Ad aiutare l'ormai sparuto gruppo di sopravvissuti, una pioggia salutare e poco radioattiva riuscirà a debellare la creatura, fino ad un regolamento dei conti che ristabilirà l'ordine e la sopravvivenza degli onesti.

Fa tenerezza rivedere questo film giovanile di Roger Corman, che gioca sulle paure di una apocalisse nucleare che il clima già teso da guerra fredda tra le potenze nuclearizzate del periodo post-bellico alimentava sull'opinione pubblica.

Gli effetti oggi paiono ridicoli, così come la fisionomia del mostro, ma il film, nonostante l'ingenuità di fondo nella costruzione dei personaggi, che si impegna a fornirci anche ritratti molto dettagliati dei vari protagonisti della vicenda, possiede una sua spietatezza di fondo e non perde ancor oggi quel suo fascino un po' ingenuo e quella genuinità di intenti che lo rendono uno dei capi saldi della produzione fantastica a bassissimo budget.

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