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Fear, Anxiety & Depression

Regia di Todd Solondz vedi scheda film

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La recensione su Fear, Anxiety & Depression

di mm40
6 stelle

Effettivamente Solondz in questo Fear anxiety depression assomiglia ad un Woody Allen leggermente più greve, aggressivo, autodistruttivo: la comicità surreale ed 'alta' (nelle battute ci sono riferimenti al teatro, alla letteratura, alla filosofia, alla pittura) ricalca quella del primo Allen, ma, nonostante la somiglianza anche fisica (e la parlata nervosa, a scatti), quello di Solondz è un 'loser' dei bassifondi, impregnato della violenza e del sordido metropolitano, caratteristiche che nemmeno sfiorano i personaggi di WA. E' come se il mondo di Prendi i soldi e scappa o Provaci ancora, Sam fosse stato filtrato attraverso la lente del grottesco e trascinato da Manhattan in uno slum newyorchese; allo stesso modo Fear anxiety depression può ricordare Schizopolis di Soderbergh (che però arriverà dopo, nel 1996) per la mole di ironia caustica, autobiografismo, grottesco appunto e per la scelta da parte del regista/autore di interpretare il protagonista, personaggio che si rifà ampiamente a sè stesso. L'esordio di Solondz, realizzato con budget bassissimo e pochi mezzi, è perfino meglio del suo primo film con una produzione importante alle spalle, ovvero Fuga dalla scuola media, che realizzerà solamente sette anni dopo; è meglio perchè trasuda cinismo ed ambizione, ci mette davanti ad un autore giovane, motivato, intelligente e soprattutto dotato di una forte dose di autoironia (e con quella faccia..., verrebbe da pensare), a partire già dal titolo non esattamente benaugurante. Stanley Tucci compare in una particina, per il resto il cast è composto di nomi del tutto sconosciuti; FAD è in definitiva una parabola efficace sull'importanza di scovare il talento dentro sè stessi e conseguentemente sulla gioia di poterlo esprimere, al di là del riscontro del pubblico; se c'è una motivazione esistenziale che può perfino surclassare l'amore, quella è l'espressione del talento individuale. Molto giovanile (immatura?) come morale, ma certo piuttosto originale. 7,5/10.

Sulla trama

Ira Ellis, trent'anni, è un commediografo fallito, mantenuto dai genitori ed innamorato di una bella e folle sadomasochista che lo umilia di continuo. Manda a rotoli la relazione con la bruttina, ma innamorata di lui, Sharon; incontra poi casualmente un ex compagno di scuola che ha fatto successo nel teatro e gli propone un suo testo. Ma Ira è destinato a fallire ancora.

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