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The Final Cut

Regia di Omar Naim vedi scheda film

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La recensione su The Final Cut

di Furetto60
7 stelle

Buon thriller fantascientifico,ingiustamente sottovalutato.

Si ipotizza,che in un  imminente futuro, sarà possibile,per i più facoltosi e privilegiati,far impiantare nel cervello dei figli nascituri, un impianto,un " chip" chiamato "zoe"che registrerà l'intera vita del soggetto.Alla sua morte, tutte le sequenze più significative del proprio vissuto,verranno montate in una “Rememory”, un "video ricordo" assemblato da un montatore, e mostrato ad amici e parenti, durante una cerimonia commemorativa e successivamente apposto sulle lapidi.

Alan Hakman,cioè Robin Williams, è un abile e freddo, montatore dei "filmati della vita" estrapolati dalle menti di persone e confezionati in questa sorta di "scatola nera" ove  peraltro è anche possibile tagliare, tutto quello che è disdicevole e lasciando solo le parti edificanti ,con il consenso dei congiunti, per rendere omaggio alla memoria del trapassato. 

C'è, però, un largo e agguerrito fronte di oppositori a questa tecnologia, persuasi che  inibisca la spontaneità dei  comportamenti e le scelte dei "portatori" togliendo loro il "libero arbitrio".Si riconoscono per dei tatuaggi vistosi, che in sostanza  sono delle maschere-dispositivi,che bloccano l'azione degli impianti "zoe".Alan viene spesso apertamente contestato e osteggiato da questi "dissidenti" tuttavia,egli svolge con dedizione e perfino con passione il suo lavoro,anche se è tormentato perennemente da un confuso e penoso ricordo della sua infanzia:ritiene di aver causato involontariamente la morte di un compagno di giochi.Durante un montaggio, Hakman,però ha l'impressione di riconoscere in un adulto, quel bambino che pensava fosse morto.

La vicenda si complica e si tinge di giallo, quando Fletcher, un ex montatore, e collega di Alan, reclama il rememory di Bannister,

importante funzionario della multinazionale che ha fatto fortuna con questa invenzione e defunto in circostanze misteriose, c'è anche un drammatico risvolto sentimentale.

Questo  thriller  di fantascienza,dalle torbide atmofere "noir", vituperato dalla critica e da qualche commentatore,contiene diversi elementi interessanti e molti interrogativi .In "primis" il potere manipolativo della tecnologia, che è un  fatto, attuale e quanto mai inquietante.Poi una profonda riflessione sulla memoria,cosa resta ai posteri delle nostre vite? Si può rendere immortale un individuo,tramandando i suoi ricordi, le sue esperienze?e poi il rapporto verità/bugia,perfino una molestia sessuale, perpetrata dal padre ai danni della figlia bambina, si può rimaneggiare,al punto da farla sembrare un paterno ed affettuoso,slancio affettivo.

Robin Williams è stato un grande e anche in questa pellicola è superlativo.

 

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