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Il testamento del mostro

Regia di Jean Renoir vedi scheda film

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La recensione su Il testamento del mostro

di luisasalvi
8 stelle

Varianti interessanti al dottor Jekyll: il dottore è in contatto con un altro psichiatra altrettanto noto ma suo avversario, che lo considera matto per le sue teorie. Sperimenta su di sé il farmaco che materializza il suo lato malvagio in un altro essere umano, tanto brutto quanto malvagio… ma ci sono notevoli variazioni sul tema della malvagità e della bontà e sulla loro fusione o differenziazione: il buonissimo dottor Cordelier scopre in sé i segni della malvagità in quanto accetta le avances di una sua disinvolta infermiera e poi addirittura quelle di una paziente quasi assatanata; ascolta comprensivo le lamentele di una madre che scopre indignata che il figlio diciottenne flirta con la cameriera, e le promette di curarlo. È comprensibile che un tal moralista materializzandosi nel malvagio Opale si senta libero e leggero: si abbuffa in mangiate e gozzoviglie, poi confessate con vergogna al magnetofono… I cambiamenti sono dapprima voluti: il “cattivo” vuole ridiventare buono, e il buono vuole tornare cattivo; finché il cattivo prevale non nella volontà ma nei meccanismi fisici: il buono si trasforma spontaneamente in cattivo, e questo deve prendere dosi sempre maggiori di farmaco per ridiventare buono. Noi sappiamo tutto ciò dalle confessioni al magnetofono che il buono ha lasciato all’amico notaio cui aveva già consegnato il suo testamento a favore di Opale, evidentemente deciso di sopravvivere come Opale al dottor Cordelier; ma Opale non è dello stesso avviso, non vuole saperne di restare così, anche perché nelle ultime occasioni ha finito per commettere delitti, e decide di bere l’ultima dose di farmaco necessaria a ritrasformarsi, pur sapendo che questa sarebbe letale: si trasforma nel buon dottor Cordelier ormai cadavere. Lasciando ai posteri spettatori il rimorso di non averlo apprezzato prima e l’impressione che lui meritasse stima e comprensione molto più dell’ipocrita ambizioso moralista benpensante Cordelier. L’altro psichiatra è ancor più sgradevole; Opale lo eliminerà dimostrandogli la validità delle teorie di Cordelier… Come sempre, Renoir merita attente riletture. Anche per verificarne il valore cinematografico e la riuscita artistica, che peraltro mi pare buona.

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