Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Due ore di rappresentazione in costume con un numero di personaggi che si conta sulle punte delle dita, dialoghi pomposi e retorici in perfetta assonanza con l'ambientazione cinquecentesca, un ampio salone illuminato come pressochè unica sede dell'azione. Bisogna avere molta pazienza, per guardare un film del genere; eppure come sempre in De Oliveira i dialoghi lasciano trasparire molto di più di quanto l'azione (qui scarsa quanto non mai) riesca a fare. L'illusione e la follia di Sebastiano sono una caratteristica umanissima, la fede cieca, il sogno ed il delirio di onnipotenza, le velleità di conquista dell'occidente: tutto insito nelle parole di Sebastiano e dei suoi cortigiani. La noia, ad ogni modo, rimane.
Fine del sedicesimo secolo. Il giovane re del Portogallo, Sebastiano, si sente un prescelto divino e vuole contraccambiare il dono dell'elezione conquistando le terre dei Mori con una crociata in nome di Dio. Nonostante il suo consigliere gli racconti di un sogno profetico in cui Sebastiano sarebbe stato ferito e disperso durante questa crociata, Sebastiano decide di partire all'attacco.
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