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Ti do i miei occhi

Regia di Icíar Bollaín vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ti do i miei occhi

di claudio1959
8 stelle

Gli occhi, la bocca, il naso, il corpo di Pilar, una magnifica Laia Marull.

Sergi Calleja

Ti do i miei occhi (2003): Sergi Calleja

Laia Marull

Ti do i miei occhi (2003): Laia Marull

Luis Tosar, Laia Marull

Ti do i miei occhi (2003): Luis Tosar, Laia Marull

Ti do i miei occhi Spagna 2003 la trama: Una notte, Pilar decide di andarsene di casa con il figlio Juan e si rifugia dalla sorella Ana. Antonio, il marito violento, riesce a convincerla a tornare con lui.Non servirà perché Antonio è schiavo del suo carattere debole e prepotente verso Pilar. La recensione: Ti do i miei occhi di Iciar Bollain è un film sulla violenza domestica, ci fa capire a fondo le dinamiche che scattano nell’uomo geloso e nella donna “sottomessa” indebolita mentalmente dall’amore provato per il partner. Il film attenta analisi sulla coppia e sulle persone che la circondano, famigliari, colleghi di lavoro ed amici vari. Una madre assente Aurora, una Rosa Maria Sardà donna accomodante e debole che cerca di giustificare Antonio in quanto l’uomo di casa, una sorella minore Ana interpretata da Candela Peña ragazza intelligente e più forte caratterialmente della sorella maggiore, però non riesce a convincere la sorella a lasciare definitivamente il marito violento. Una storia d’amore malsana come tante sulla paura, il controllo ed il potere psicologico dell’uomo sulla compagna di vita. Laia Marull, splendido ritratto di Pilar, attrice bravissima il suo volto indimenticabile, come la sua Pilar, non per caso insignita del Goya, per questo film, il premio Oscar spagnolo. Film girato d’inverno in una livida Oviedo, film freddo, come il cuore del protagonista, autore di ripetuti attacchi al corpo martoriato di Pilar, sottaciuti e non denunciati, per salvare l’apparenza, poi la rinascita come donna e come lavoratrice con una sua personalità a lungo repressa dal marito. Lo sguardo ed il punto di vista di Iciar Bollain è netto e misurato, la mdp illustra i corpi che si amano con passione selvaggia, però “il letto” non può bastare e salvare il rapporto e nonostante Antonio frequenti uno psicologo non riuscirà ad evitare la sua deriva e la fine del rapporto. Il corpo di Pilar simbolo del martirio della donna, una dimensione domestica frantumata, i mille pezzi di un delirio, un film fisico, potente e carnale, la donna da tutta de stessa al suo partner, anche i suoi occhi sofferti, che non vengono restituiti da Antonio, un film sopra le righe urlato e non bisbigliato, che emoziona e ci fa parteggiare per la ragazza così tenera fragile ed innamorata di uno dei tanti bruti in circolazione. Pilar fugge da Antonio, ma non riesce a non accoppiarsi carnalmente a lui, lo strazio ed il piacere della carne, però fuori del letto la realtà quotidiana parla di sopraffazione maschile. Ti do i miei occhi non è solo un corpo da toccare e violare, ma da amare, quello che Antonio non riesce a fare, schiavo dei suoi impulsi. Ti do i miei occhi ha vinto 7 premi Goya in Spagna avevo visto al cinema Anteo nel 2004, rivisto ieri, mi è proprio piaciuto tanto e lo consiglio vivamente voto 8 Interpreti e personaggi Laia Marull: Pilar Luis Tosar: Antonio Candela Peña: Ana Rosa Maria Sardà: Aurora Kiti Mánver: Rosa

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