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Il morto che uccide

Regia di Louis Feuillade vedi scheda film

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La recensione su Il morto che uccide

di alan smithee
8 stelle

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CINEMA OLTRECONFINE - FANTOMAS - PARTE III

La seconda concitata puntata delle malefatte dell'imprendibile ed astuto bandito Fantomas si concludeva con una drammatica e fragorosa esplosione della villa di Lady Beltham: diversi morti all'interno, resi irriconoscibili dalle fiamme. Tra queste si conta pure il tenace ed irriducibile ispettore Juve- Il suo giovane collaboratore Fandor riewce a scamparla e. portato in ospedale, rimane sotto shock alla notizia della sorte drammatica in capo al proprio superiore.

Mentre il ragazzo si ristabilisce e torna ad indagnare, Fantomas si scopre ricoprire una identità istituzionale di un noto banchiere: circostanza che non gli impedisce, anzi semmai lo incita, a continuare òe sue astute e premeditate ruberie in seno alla buona società parigina.

Ecco allora che un intrigo diabolico colpisce il giovane pittore Jacques Dollon che, tramortito dal bandito e lasciato vicino al cadavere della baronessa de Vibray, suacliente, viene accusato di omicidio. Quindi ucciso in carcere da un complice di Fantomas che ne occulta il corpo. Fantomas seziona una mano al morto e si impadronisce della pelle dell'arto del defunto, per impadronirsi delle sue impronte da lasciare come traccia su corpi ed oggetti che rimangono vittima delle sue malefatte: lasciando incredula la polizia, che brancola nel buio, anche con il ritorno in campo del baldo Fandor. Ma non si vive solo di sciagure e per il pubblico è in serbo una sorpresa incredibile verso il concitato e rutilante finale.

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Incredibile e rutilante, sono aggettivi certamente non esagerati all'epoca in cui il film uscì nelle sale:  nel novembre del 1913. Cento ed oltre anni orsono, quando la settima arte era ancora una sperimentzione, più che un modo ufficiale di narrare e - appunto - fare arte e spettacolo.

Feuillade ha il dono della concisione ed incastra fatti ed avvenimenti cercando di sfruttare ogni occasione per rendere partecipe il pubblico dei movimenti e dei particolari che il muto in qualche modo finiva per occultare agli spettatori: e dunque messaggi scritti inquadrati in una scrittura esemplare che è un piacere soffermarsi a leggere sia dal punto di vista grafico e visivo, sia dei contenuti; e poi le scene di massa che descrivono i movimenti cittadini di un centro già a quell'epoca affollato di carri, cavalli ed auto con motore a scoppio, grigiori ed inquinamento  che a quei tempi non veniva considerato come un danno su cui soffermare l'attenzione, non a scapito di un progresso che avanzava a velocità proprozionale a quella dei nuovi motori a petrolio; e ancora le feste dei ricchi, esclusive e sontuose, popolate da una aristocrazia un pò credulona e un pò frivola che rende più facile il lavoro ad un lestofante astuto ed imprendibile come Fantomas. 

Ah ecco costui, dopo gli orrori dell'occultamento e sezionamento del cadavere, verrà catturato dopo infinite peripezie per l'ennesima volta, ma in questa occasione, trovandosi a casa propria, saprà giovarsi dei suoi trucchi subdoli e delle trappole disposte tra i suppellettili e le porte invisibili, per dileguarsi un'altra volta, lasciando spazio alle nuove ed ultime due puntate.

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