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La dottoressa di campagna

Regia di Alan W. Cools (Mario Bianchi) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La dottoressa di campagna

di undying
4 stelle

Modesta commedia sexy che recupera un soggetto già utilizzato (Atti impuri all'italiana, Che dottoressa ragazzi!), in realtà pensata e girata a doppia destinazione (cioè anche hard) da Mario Bianchi.

4-Xi1-Hmp-Rr8jyv8b-Ffkuw-V6w-CKa6In un piccolo paese di periferia, grazie all'interesse del sindaco (Enzo Andronico), in ruolo di medico condotto giunge la dottoressa Barbara (Antonella Antinori). Giovane e avvenente, la donna attira ben presto le attenzioni dei vari uomini - sagrestano (Gino Pagnani) compreso - che finiscono sempre in fila, davanti alla porta della dottoressa, per farsi visitare dichiarando fittizie malattie. Nonostante le mogli dei locali condividano le attenzioni di Gustavo (Mark Shanon), un amante instancabile ufficialmente allontanato dal paese per volere del primo cittadino, Gioia (Marina Hedman) viene incaricata di dare una lezione alla dottoressa. Con il supporto della moglie del sindaco, Evelina, riesce a far revocare l'allontanamento dal paese di Gustavo, ingaggiandolo poi (a pagamento) per sedurre Barbara.

 

"Ecco, questo è un paesino, uno dei tanti paesini modello: paradisi terrestri ideati dai nostri governanti per il benessere e la felicità dei cittadini. Niente terrorismo, niente omicidi, niente furti, niente apologia di reato, niente case, niente sovvenzioni, niente ospedali attrezzati, pensioni minime, scuole antidiluviane, turismo affossato... Tutto, insomma, nella più completa normalità italiana. E, in più, un sindaco e una giunta alla ricerca vana, ma continua, di modificare e migliorare le condizioni di vita dei propri concittadini. Richieste: a migliaia, ogni giorno. Esaudite: una soltanto, il medico condotto, una splendida, magnifica dottoressa, croce e delizia del sesso maschile. Anche gli animali sono in attesa del loro turno, nel frattempo si temprano nelle splendide pianure sofisticate di verde e di aria pura. È stata costruita una nuova strada provinciale per far sì che dal circondario si possa venire in forze a godersi la vista della bella dottoressa dai lunghi capelli color del mogano. Lo stesso parroco non resta insensibile a tanto spettacolo, anche se spesso è costretto a redarguire i parrocchiani cercando di ricondurli sui binari del buonsenso e della più rigida moralità. Costretto perché, tutto sommato, è sempre meglio un pò di sesso che la violenza sfrenata dei giorni nostri. E la dottoressa? Un iceberg, una pietra, una sfinge... e un gran culo."

(Voice over introduttiva)

 

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La dottoressa di campagna: Mark Shanon e Antonella Antinori 

 

Una pellicola pensata per il mercato hard, ma distribuita anche in versione censurata con vistosi salti della traccia audio testimonianti l'epurazione, girata da Mario Bianchi nella fase italiana di apertura verso il cinema "per adulti" nello stesso periodo - e con lo stesso cast - di Chiamate 6969 - Taxi per signora, seguita da L'infermiera di campagna (aka Messo comunale praticamente spione, 1982) e Agnese e... la dottoressa di campagna (1982). Si tratta, in tutti i casi, di tardive e deboli commedie sexy (nelle versioni soft) firmate in sceneggiatura da Luigi Petrini, al cui centro gravitano le azioni di Mark Shanon (Manlio Cersosimo, 1939 - 2018) - attribuito via via come Mark Chanon o Mark Spanon - e di alcune celebri pornostars della prima ora (Marina Hedman - accreditata con il cognome dell'ex congiunto, il celebre giornalista Frajese - Guia Laura Filzi e Pauline Teutscher). In questo periodo di confine, di passaggio del genere erotico al porno tout-court, non era raro imbattersi in pellicole a "doppia destinazione" contraddistinte dalla presenza di caratteristi che proprio nel filone della commedia sexy avevano trovato ruolo fisso (Gino Pagnani, Enzo Andronico, Nino Terzo, Enzo Garinei - alter ego vocale di Stan Laurel - e Aldo Ralli). Girato, con bassissimo budget, a Riano (Roma), La dottoressa di campagna procede con poca ironia, essendo basato su un soggetto debole e quasi inesistente (sembra quasi un remake di Che dottoressa ragazzi! e Atti impuri all'italiana), ma di fatto concepito per saziare la curiosità di chi, all'epoca, aveva il coraggio di frequentare sale a luci rosse. Un leit motiv, un tratto distintivo dell'hard italiano di quel lungo periodo - di cui fa parte anche questo lungometraggio, nella versione integrale -, è dato dalla colonna sonora di Ubaldo Continiello, che in tal caso ricicla brani utilizzati per pellicole soft (Voglia di donna, Franco Bottari, 1978) e altri inseriti durante gli amplessi mostrati in tantissimi porno non solo italiani (lo sfruttatissimo tema di Malizia erotica, ad esempio, presente persino nella versione tricolore di A Girl's Best Friend ovvero Colpo di fulmine di Henri Pachard, 1978). Nella povertà di idee e nella scarsità di messa in scena, qualche volgarissima battuta, associata alla presenza di comparse locali (in genere anziani curiosi e chiacchieroni), riesce comunque a strappare un debole sorriso. Si ricorda, una volta visto, per quanto sconcertante il colpo di coda conclusivo, seguito da una serie di pecorecce rime su Vittoria, la figlia di tal Baruffa.

 

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La dottoressa di campagna: Enzo Garinei 

 

La dottoressa hard 

Modificate tre sequenze porno che dalla Dottoressa di campagna, di Mario Bianchi, sono poi misteriosamente migrate in altri film

(Articolo di Rocco D'Amato) [1]

 

"Una decina di anni fa (nel 2004, n.d.r.) aprimmo una discussione in un forum virtuale notando come la scena di sesso tra Mark Shanon e Guia Lauri, nel film di Mario Bianchi Chiamate: 6969 - Taxi per signora, appartenesse a un precedente film dello stesso regista, La dottoressa di campagna, di cui è sempre stata disponibile soltanto la versione senza scene hard - che coinvolgevano anche Marina Frajese e Pauline Teutscher con Shanon. Non ci aveva mai colto il dubbio che La dottoressa di campagna non fosse stato pensato e realizzato come un film porno ma solo come commedia scollacciata, per un semplice fatto: il cast. A prescindere dalle pornoattrici è incredibile che qualcuno possa aver ritenuto che la presenza di Shanon fosse giustificata dalle sue capacità istrioniche. Lui stesso, che non ha un ricordo nitido del film, è però reciso sulla sua carriera negli anni '80: «Se mi chiamavano per un film era solo per un motivo!». È quindi impossibile sostenere, in questo caso, quello che invece è valido per altri film italiani dell'epoca, realizzati soft dal regista e poi infarciti di scene hard dal produttore o dal distributore a insaputa del regista stesso. Partiamo, quindi, dallo spezzone con Guia Lauri, il più lungo, essendo di circa cinque minuti. Inizia con qualche inusuale sbaciucchiamento per poi passare a una pompa e a una pecorina, con venuta a mano sulle chiappe. Un'ipotesi è che, rimosse per un qualsivoglia motivo le scene porno di Chiamate 6969, il montatore, al momento di ricomporre la versione hard, abbia fatto confusione con la sequenza tra i due stessi attori della Dottoressa, inserendo quella sbagliata. Tra l'altro, nella versione Hobby Video di Chiamate: 6969 lo stacco tra le scene hard e il resto del film è nettissimo dal punto di vista della qualità dell'immagine. Gli altri due spezzoni della Dottoressa, invece, sono migrati in film che non hanno apparentemente nulla a che fare con Bianchi e la casa di produzione (Cinevideo 80) sia della Dottoressa sia di Chiamate 6969, a quanto ci dice Alessio Di Rocco. E come siano finiti lì resterà uno dei tanti misteri del porno. La prima scena coinvolge Shanon e Pauline Teutscher: una semplice scopata alla missionaria, con una ripresa anche da specchio. La venuta è sullo stomaco dell'olandesona. Dura poco più di 60 secondi, e deve essere stata quasi sicuramente rimaneggiata già in sede di montaggio per i cinema. Inizia al minuto 22 dell'edizione italiana in video del film francese di Patrick Aubin Les confidences de Sandra, distribuita all'epoca dalla William Italiana col titolo Le confidenze di Sandra e pubblicata in vhs dalla CineVideoSud. Questa edizione, massacrata al momento del passaggio su nastro, era già stata infarcita di brani hard francesi e americani che rendono il film un lontanissimo parente dell'edizione originale. A differenza delle altre due, qui è stato rimosso anche l'immancabile motivo musicale di Continiello. La scena con Marina Frajese è la più interessante, oltre che la più stramba. La Frajese è addobbata con verdure varie, sparse anche sul letto. Pompa di Marina seguita da scopata e venuta a mano di Shanon sullo stomaco della partner. La scena, poco più di due minuti, si trova verso la fine del film del 1971 ll carrozzone del vizio (Midnite Plowboy) di Bethel Buckalew, distribuito dalla Eurovinci, pubblicato in video dalla Playred e zeppo di spezzoni hard di provenienza spuria. La sequenza presenta diversi tagli, individuabili seguendo i salti della colonna sonora e che, verosimilmente, riguardano le inquadrature del viso di Shanon e forse anche quello di Marina, ovviamente per occultarne l'origine." 

 

Citazione

 

In chiusura un gruppo di paesani, guidati dal sindaco, assiste nella piazza del paese all'allontamento di Gustavo e Barbara. Compare sulla scena, camminando lungo la via, una bella ragazza di nome Vittoria Baruffa. Gli uomini iniziano a seguirla, correndole dietro e lasciandosi sfuggire rime sui generis.

 

- "Morto un papa ...", balbetta Nino Terzo.

- "Baruffina Baruffina, dove vai così solina?

- "Baruffetta Baruffetta, perché muovi la chiappetta?

- "Baruffona Baruffona, sei una splendida chiappona!"

- "Baruffana Baruffana, pure tu fai la puttana?"

- "Baruffata Baruffata, ce la molli la patata?"

 

Qualcuno sollecita a dire la sua anche Don Anselmo (Aldo Ralli), il quale replica: "Eh... io non posso!"

 

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La dottoressa di campagna: Gino Pagnani e Enzo Andronico 

 

Critica

 

"Una bella dottoressa arriva in un paesino ciociaro e provoca il finimondo. Protohard pecoreccio mascherato da commedia sexy grazie alla presenza di molti caratteristi, da Nino Terzo a Aldo Ralli. La presenza di due protagonisti del porno come Mark Shanon e Marina Frajese non lascerebbe dubbi sull'operazione. E Shanon sembra confermarlo a Franco Grattarola su Cine70. Ma Mario Bianchi smentisce, sulla stessa rivista: «Sta storia della doppia versione è una leggenda: è vero che esisteva una versione più spinta, dove magari vedevi più seno, più culo, ma non vedevi mai il dettaglio dell'organo: l'hard, date retta a me, è un'altra cosa ed è venuto dopo. Il film si fece perché era l'epoca in cui queste cose ancora funzionavano, anche se ormai erano gli ultimi respiri del cinema, perché la crisi era già iniziata parecchio tempo prima, quando sono incominciati ad uscire Lo squalo o Inferno di cristallo, e noi che seguivamo gli americani come generi, non siamo più riusciti a fare le imitazioni con 100 milioni». Candido Simeone, il produttore, è dipinto da Mario Bianchi come «ennesimo produttore azzeccagarbugli, uno che non si è mai capito bene cosa fosse, che era originario della Campania, credo di Avellino o giù di lì». Grande cast di comici minori, da Enzo Garinei a Nino Terzo, da Gino Pagnani a Enzo Andronico e Aldo Ralli. Il film è comunque precedente all'hard Agnese e... la dottoressa di campagna, che ricicla il nulla osta di circolazione e parte del titolo per poter essere proiettato. Vietato ai minori di 18 anni. Girato a Fiano Romano. Uscito in Spagna come La sexual doctora rural. Prima: 19 gennaio 1981."

(Marco Giusti) [2]

 

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La dottoressa di campagna: Enzo Andronico e Nino Terzo 

 

Visto censura [3]

 

In data 15 gennaio 1981, La dottoressa di campagna ottiene nulla osta n. 76151, potendo liberamente circolare nelle sale cinematografiche con divieto di visione ai minori di anni 18.

 

Metri di pellicola accertati: 2452 (90' ca a 24 fps).

 

Sinossi estratta dal verbale allegato al nulla osta 

 

"In un paesino giunge la tanto sospirata condotta medica nella persona di una splendida dottoressa. Naturalmente tutti i maschi del paese fanno a gara per sottoporsi a visite mediche a ripetizione. Soltanto il sindaco sembra esente da quella febbre che ha invasato i placidi cittadini del lindo paesino. Da premettere che qualche tempo addietro c'era stato un altro movimentato periodo nel paese. Era stato cacciato via tal Gustavo Carpenetti conte dei Fonseca in quanto era riuscito a fare becchi tutti i componenti la giunta comunale ed altri. Bell'uomo, Gustavo dedica tutta la sua vita alla conquista di belle donne. Il sindaco naturalmente lo aveva espulso dal suo comune. Ciononostante Gustavo continua a prendersi tutte le donne che vuole tornando in paese travestito ora da cacciatore, ora da frate, ora da commesso viaggiatore. A dir la verità il sindaco ha negoziato con i suoi assessori che entro un anno si sarebbe vendicato del play boy, convertendolo all'omosessualità. Ora l'arrivo della dottoressa pone gli uomini in una situazione previlegiata, tanto da sollevare l'ira delle donne che riunitesi in comitato decidono di mandare via la dottoressa, la quale dal canto suo non dà adito a scandali, né sembra intenzionata a soddisfare le brame dei cittadini. Una rappresentante femminile va a chiedere a Gustavo di fare la corte alla bella dottoressa in modo che la faccia cadere e quindi, dopo un clamoroso scandalo, si possa cacciare dal paese. Così accade. Ma Gustavo, una volta nel letto della bella dottoressa, ha la cattiva sorpresa di trovarsi di fronte a un travestito, tale è la bella donna, che lo inizia così alle pratiche dell'omosessualità, facendo vincere la scommessa al sindaco che naturalmente ha organizzato il tutto."

 

 

NOTE

 

[1] "Nocturno Cinema" n. 146 (dicembre 2014), pag. 14.

 

[2] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Bloodbuster), pag. 203.

 

[3] Dal sito "Italia Taglia".

 

 

"Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C'è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po' di strafottenza ce l'ha."

(Margaret Mazzantini)

 

F.P. 08/10/2023 - Versione (soft) visionata in lingua italiana (durata: 79'32")

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