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Alexandra's Project

Regia di Rolf de Heer vedi scheda film

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La recensione su Alexandra's Project

di marlucche
6 stelle

Se solo Alexandra avesse avuto un po’ di senso dell’umorismo, se solo avesse detto al marito: “E falla finita co’ sto dito!” oppure “Amore… se proprio hai voglia di un’insalata prendi pure due foglie di lattuga e un pomodoro!”… questo film non avrebbe avuto motivo di esistere.
Invece no, Alexandra è una di quelle donne che subisce fino a che la misura è colma e la reazione si fa terribile e incontrollabile, come in una piccola Dogville personale.
La prima parte del film è sfolgorante, estraniante, oppressiva e percorsa da una tensione angosciosa. Si sospetta ardentemente il capolavoro, il film che arriva dalla lontana Australia a sorprenderci tutti e a rinsegnare quel qualcosa che il cinema europeo sembra aver perso da tempo.
La vicenda si svolge lentissima, la macchina da presa si sofferma su particolari da quiete prima della tempesta per poi svelare finalmente il suo perché: vittima (masochista) diventa carnefice (sadica) in un tragico gioco di potere, niente di nuovo sotto il sole. Ancora una volta ci troviamo nel territorio dell’incomunicabilità di bergmaniana memoria, solo che oggi ci si parla attraverso il video e si è convinti che i ricordi e gli affetti possano esistere esclusivamente legati all’immagine di una fotografia. Quello che non sembra cambiare sono gli uomini, che etichettano l’insoddisfazione/infelicità di una moglie con la malattia mentale. E questo ce lo fa notare proprio il fantastico gnomo peloso e panzone, complice e amante di Alexandra.
Nonostante le perplessità complessive sul progetto (di Alexandra) questo film svetta alla grande sulla miriade di pellicole “Sex, lies and videotapes” style, supportato da una regia di classe e da una fotografia complice e personalissima.
Nello stile di Film.Tv i pallini invadono tutte le categorie: umorismo, tensione, erotismo, impegno, pallini su pallini, ciò nonostante un pollice neutro.
La scelta di affidare la parte di Alexandra alla “bruttina” Samantha Knigge ha provocato, in una delle due sale dove il film è proiettato a Roma, qualche bel commento becero… All’affermazione “Tu stai con me solo per il mio corpo..” i commenti hanno spaziato da “Capirai…!” a “E te lo puoi tenè!”.
Ben venga la censura ai 18! Perché ai matrix-adolescenti non sarebbe mai passato neanche per l’anticamera del cervello di pagare il biglietto per vedere le (dis)grazie di Alexandra ma forse ora, come da che mondo è mondo, lo vorranno vedere a tutti i costi!

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